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compongono la decorazione suntuosa. ‘Teatrali sono gli ambienti,
gli sfondi che vorrebbero essere una ricostruzione dell’antico.
Nell’Educazione d'Achille (fig. 127), si vedon transenne, loggiati,
porte, scalee, un pilastrino con una statua ignuda di divinità;
e il bianco della statua marmorea è quello stesso delle figure
del Rosso che s’induriscono in marmo. Insegna il centauro
Chirone la ginnastica, il nuoto, il duellare, la musica, l’arte dei
vaticinii; e qui appare e ricompare nell’agone, nell’acqua, con
lo zufolo, erto a destra, nel fondo, sul cielo d’uragano.
All’altra scena di Venere che esce dall’acqua, alla riva, dove nel
sonno giace Cupido (fig. 128), il Rosso diede un fondo di pilastri,
di colonne, di mura, d’edicolette, di rocchi di colonne scanalate
e tortili, ai quali s’aggrappan genietti, mentre altri svolazzano,
sgambettan nell’aria. Tutta quella festa si raccoglie intorno al
nudo di Venere tornito nel più puro alabastro.
In tutti i riquadri della Galleria di Francesco I a Fontaine-
bleau, il Rosso cerca, non solo lo scenario, ma anche l’effetto
scenico: così nella Fuga dall’incendio di Catania (fig. 129) tutto
par rintronare delle grida dei fuggenti caduti sotto la fatica,
delle donne, dei fanciulli, dei portatori, dei vecchi, degli altri
che di lontano sopravvengon con le robe tratte dalle loro case.
Così in una scena di naufragio (fig. 139) è tutto uno sconquasso,
un roteare d’uomini, di remi, di scafi, di vele.
Nella figurazione del Sacrificio (fig. 131), il Rosso, benchè
diventato neo-classico, mette, presso l’altare, un sacerdote con
la mitra ebraica, tra nudi che portano i vasi per le libazioni e
il popolo adunato per l’adorazione. Nella scena del Trionfo (fi-
gura 132), ad accentrare l’effetto sull’elefante, persone e cose
son tanto piccole da perder importanza nell’effetto generale;
solo le figure decorative nella cornice, specialmente l’amazzone
sul cavallo rotante, si connettono, per le proporzioni, alla mole
elefantina.
In terra di Francia, il Rosso porta classicismo, romanità,
tutta la gioia dell’antico, che egli aveva visto, prima del sacco,
rivivere, trionfare in Roma. Egli stesso sacrificò in gran parte