1525 — « Domenicho di Bartolomeo Puligo» è registrato nel
vecchio Libro de’ Pittori di Firenze.
1525 — Intorno a questo anno dipinge per la famiglia da Ro-
imena una tavola con la Madonna, il Figlio e Santi, tutt’ora con
nella chiesa di $. Maria Maddalena de’ Pazzi a Firenze (cfr. stic
C. von Fasriezy, L’Aste, X, 1907, paga. 225-226). ma
I525, 21 dicembre — Stabilisce per contratto con i pittori geno- Sar
vesi Battista del fu Cristoforo Grasso ed Agostino di Marsiano mo
Calvo, di andare a Genova a dipingere due quadri d’altare, con
uno nella chiesa di $. Caterina, uno nel monastero di S. Be- figt
nigno. Per altro, di queste opere, di cui tacciono anche le el
antiche guide genovesi, non si hanno altre notizie. dei
r526 — Tavola, oggi perduta, con le Stimmate di S. Fran col
cesco per la cappella di Francesco del Giocondo nella tri- la
buna dell’Annunciata. La data, secondo il MILANESI (Com- e v
mento alla vita vasariana del Puligo, citato in principio), si ten
ricava dalle « Memorie » manoscritte della chiesa dei Servi 4a
del padre Eliseo Biffoli.
sofi
1526 — Per commissione dei Capitani della compagnia del Bi-
gallo, dipinge il Tabernacolo con lo Sposalizio di S. Caterina, glic
tutt’ora esistente sull’angolo di via $. Zanobi e via delle Ruote. ie
1527, 12 settembre — Fa testamento, dal quale si ricava che in
aveva per moglie madonna Felice di Francesco Silvani, e del
tre figli, due femmine, Margherita e Apollonia, e un maschio, Ma
Bartolommeo, che affida alla tutela del suocero, Francesco Sa1
di ser Silvano. Tanto Bartolommeo che Margherita, però, dii
di poco sopravvissero al padre, il quale morì pochi giorni 301
dopo il testamento, di peste, a detta del VAasarr 1 del
* Bibliografia sul Puligo: G. Vasarr, Le Vite, 2% ed., 1568 (ed. a cura di G. MILANESI, Vag
Firenze, 1878-85; ed. tedesca a cura di JAESCHKE, GOTTSCHEWSKI, GRONAU, vol. V, Stras- AE
burgo, 1906); R. BorcHrINI, Il Riposo, 1584, ed. senese 1787; F. BoccgHr e G. CINELLI, Le Cc. v
Bellezze della città di Firenze, Firenze, 1677; G. RICHA, Notizie istoriche delle chiese fiorentine Cro
Firenze, 1754-1762; F. HARCK, Quadri di maestri italiani nelle Gallerie private di Germania, vol.
III, « La Galleria Weber di Amburgo », in Arch. Stor. d. Arte, IV, 1891, p. 82; €. J. FFOULEKES, Mo
Le esposizioni d’arte italiana a Londra, in Arch. Stor. d. A., VII, 1894, pag. 170; G. MORELLI, del .
Della pittura italiana, Milano, 1897; B. BERENSON, The Drawings of the Florentine Painters, a cu
Londra, 1903; IpD., Scoperte e primizie artistiche, in Rassegna d’ Arte, IV, 1994, pag. 158; sane
C. GAMBA, Di alcune pitture poco conosciute della Toscana, in Rivista d Arie, IV, 1906, pag. 47; à B
G. BERNARDINI, La quadreria Sandoy Lederer a Buda-Pest*, in L’Arte, IX, 1906, pag. 105; II
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