Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

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da Ro- Di Domenico Puligo, scolaro di Ridolfo Ghirlandaio, non 
utt’ora conosciamo opere che mostrino con quel pittore qualche arti- 
ze (cfr. stica affinità. Egli segue da principio le orme di Fra’ Bartolommeo; 
ma presto diviene, più che compagno, discepolo di Andrea del 
‘1 geno- Sarto, senza perciò deviare dalla sua prima maniera, dolce e 
arsiano monotona. Tutta nella cerchia di Fra’ Bartolommeo è la Madonna 
’altare, con Gesù e San Giovannino della Galleria Pitti (fig. 133), delicata 
$.. Pes figura che disegna sul fondo vaporoso un profilo a falce, tenue 
che le e leggiero. San Giovannino, che apre la bocca al sorriso vuoto 
dei fanciulli del Franciabigio, interrompe alquanto bruscamente, 
Fran- col suo gesto vivace, il raccoglimento del gruppo divino, ove 
la tri- la floridezza delle forme di Fra’ Bartolommeo ci appare mitigata 
(Com- e velata dalla ricerca, propria a tutta l’arte del Puligo, di grazia 
pio), si tenera e intima. Gli sguardi della madre e del figlio son vaghi, 
Servi trasognati; la bocca di Maria sospira; e tutta l’alta figura sembra 
soffiata nell’atmosfera, tanta è la leggerezza del modellato. 
let’ Bi- La nebbia s’addensa intorno alle immagini nella Sacra Fami- 
terma, glia della Galleria Corsini, a Firenze (fig. 134), e anche più chiara- 
Ruote, mente il Puligo si attiene alle forme di Fra’ Bartolommeo, nel tempo 
7a che in cui dipingeva a fresco Madonne e floridi bimbi sulle pareti 
ani, e del convento di San Marco. La scena vorrebbe esprimer letizia: 
aschio, Madre e Figlio, abbracciati, siedono davanti a una siepe di rose, 
ceco San Giovannino dorme poggiato sulle ginocchia della Vergine; 
pero, due angeli suonano, e il piccolo Gesù canta con le fossette del 
giorni sorriso nelle guance. Ma la mestizia dell’ombra spegne la gaiezza 
- della scena, e infonde alle dolci teste un’espressione sospesa, di 
[ILANESI, vaga fantasticheria. In quest’opera, come poi nel ritratto del 
V, Stras- pa = 
ELLI, Le C. von FaBrICzyv, Notizia in L’ Arte, X, 1907, pagg. 225-226; G. B. CAVALCASELLE e J. A. 
fiorentine CROWE, Storia della pittura in Italia, ed. di Firenze 1908 (cfr. ed. di Londra, 1903-1914, 
ermanta, vol. VI a cura di T. BORENIUS); È. SCHAEFFER, Die Bildnisse des Piero Carnesecchi, in 
OULKES, Monatshefte fi Kunstwissenschaft, II, 1909, vol. IX, pag. 407; €. GAMBA, Di alcuni ritratti 
VIORELLI, del Puligo, in Rivista d’ Arte, VI, 1909, pag. 277; J. BURCKHARDT, Der Cicerone, 10% ed. 
Painters, a cura di W. BOnDE e C. von FABRICZY, Lipsia, 1910; H. Voss, Die Malerei der Spiàtrenais- 
ag. 158; sance in Rom und Florenz, Berlino, 1920; J. ALAZARD, Le Portrait Florentin de Botticelli 
pag. 47; à Bronzino, Parigi, 1924; R. LONGHI, Precisioni nelle Gallerie Italiane, in Vita Artistica, 
ag. 105; II, 1927, pag. 87; D. E. CoLnNAcHI, A dictionary of Florentine Painters, Londra, 1928. 
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