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da Ro- Di Domenico Puligo, scolaro di Ridolfo Ghirlandaio, non
utt’ora conosciamo opere che mostrino con quel pittore qualche arti-
ze (cfr. stica affinità. Egli segue da principio le orme di Fra’ Bartolommeo;
ma presto diviene, più che compagno, discepolo di Andrea del
‘1 geno- Sarto, senza perciò deviare dalla sua prima maniera, dolce e
arsiano monotona. Tutta nella cerchia di Fra’ Bartolommeo è la Madonna
’altare, con Gesù e San Giovannino della Galleria Pitti (fig. 133), delicata
$.. Pes figura che disegna sul fondo vaporoso un profilo a falce, tenue
che le e leggiero. San Giovannino, che apre la bocca al sorriso vuoto
dei fanciulli del Franciabigio, interrompe alquanto bruscamente,
Fran- col suo gesto vivace, il raccoglimento del gruppo divino, ove
la tri- la floridezza delle forme di Fra’ Bartolommeo ci appare mitigata
(Com- e velata dalla ricerca, propria a tutta l’arte del Puligo, di grazia
pio), si tenera e intima. Gli sguardi della madre e del figlio son vaghi,
Servi trasognati; la bocca di Maria sospira; e tutta l’alta figura sembra
soffiata nell’atmosfera, tanta è la leggerezza del modellato.
let’ Bi- La nebbia s’addensa intorno alle immagini nella Sacra Fami-
terma, glia della Galleria Corsini, a Firenze (fig. 134), e anche più chiara-
Ruote, mente il Puligo si attiene alle forme di Fra’ Bartolommeo, nel tempo
7a che in cui dipingeva a fresco Madonne e floridi bimbi sulle pareti
ani, e del convento di San Marco. La scena vorrebbe esprimer letizia:
aschio, Madre e Figlio, abbracciati, siedono davanti a una siepe di rose,
ceco San Giovannino dorme poggiato sulle ginocchia della Vergine;
pero, due angeli suonano, e il piccolo Gesù canta con le fossette del
giorni sorriso nelle guance. Ma la mestizia dell’ombra spegne la gaiezza
- della scena, e infonde alle dolci teste un’espressione sospesa, di
[ILANESI, vaga fantasticheria. In quest’opera, come poi nel ritratto del
V, Stras- pa =
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