Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

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giovinetto Carnesecchi, il Puligo ci dà il meglio della sua dolce 
maniera, che non ritrae di Fra Bartolommeo l’eloquenza e lo rer 
slancio, ma tende a esprimere la grazia degli umani aspetti av- sca 
volti dal sopore dell'ombra, la delicatezza dei gesti, la sotti- 
gliezza delle superfici di raso. Più tardi le sue Madonne perdono 
quest’incanto di prima giovinezza; non si ritrova nei suoi gruppi 
un intreccio così elegante e melodioso, così rispondente alla soa- 
vità dei volti. Le mani della Vergine, riunite sul fianco di Gesù, 
le mani del Bambino, librate sul collo materno, rimangon lievi, 
sospese nel gesto d’arcaica rigidezza; e tutte schiudono la bocca 
al canto o al sospiro le immagini blandite dalla carezza dell’ombra. 
La superficie liscia e il carattere delle figure non lasciano 
ancora scorgere l’impronta dell’arte di Andrea del Sarto in que- 
sta Sacra Famiglia, se non forse nell’aumentato studio d’inte- 
nerir gli aspetti mediante lo spessore dell’ombra, mentre il ri- 
tratto del giovinetto Carnesecchi (fig. 135) ci mostra il gentile pit- 
tore già nella cerchia di quel maestro, cui la bella opera fu a lungo 
attribuita. Anche il rapporto di colore tra il fondo grigio caldo 
e la morbida veste nera s’approssima a quelli d’Andrea; e la cute 
del volto, tenue e levigata nei due precedenti quadri sacri, prende 
morbidezza di velluto, in accordo col modellato delle guance e 
dei lineamenti, più soffice, più sensitivo. Ma anche in quest’opera, 
così da vicino ispirata alle composizioni di Andrea, il Puligo 
non riesce ad emularne la libertà pittorica: intaglia nella base 
grigia i contorni larghi del manto con una evidenza sfuggita da 
quel Maestro, e mantiene alle mani e al volto un deciso stacco 
dal fondo, entro cui sS'immergono, per un aliar di luci tra l’ombra, 
le forme sfaldate d’Andrea. 
Nel delicato ritrattino si concentra, dell’arte di Domenico 
Puligo, la grazia raccolta e fine. Tra l’ampia cappa nera e l’ombra 
dilatata del cappello, il volto, blandito dalla luce che ne modella i 
la rotondità di frutto, ci guarda composto, serio, con un’espres- 
sione intenta, un po’ triste, di broncio fanciullesco. La bicromia ‘en 
di grigio e di nero s’accorda con quell’espressione di gravità an- gr 
cor puerile e compunta. V
	        
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