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hi opera Da giovinetto sta, insieme col Poppi, presso don Vincenzo
\TALOGO Borghini spedalingo degl’Innocenti, che li aiuta entrambi.
È soprannominato perciò « Battista degl’Innocenti ». (VA-
SARI, OP. cit. VII, pas. 610, nota 3. e G1T).
LL sua ma-
’inacoteca Circa 1549-1557 — Fino dai dodici anni studia col Pontormo
(BORGHINI, op. cit, Ill. 102; VASARI op. cit, VI, 288) e
i Boz resta con lui molti anni, prestandogli insieme con suo pa-
oprattutto die, dei servioi (BALDINUCCI, Op. cit... III, 511° elr. an-
LL eleanza che il Diario del Pontormo, in cui il Naldini è più volte ci-
d Esone”, tato in: F. MORTIMER CrLAPP, Jacopo Carucci da Pontormo,
Merone I9I6, pagg. 295-307 passim). Alla sua morte, il Pontormo
dal Vero- gli lascia in eredità i suoi studî, ma il Naldini non riesce mai
tall ca a venirne in possesso (BALDPINUCCI, ibid.).
Dopo il 1557 — Dopo la morte del Pontormo, va a Roma e vi
resta qualche tempo a studiare (VASARI, ed. cit., VII, 6z1x).
one iii Ne è richiamato dal principe di Massa, Alberico I, che lo vuole
a del Pon- a lavorare nell’apparato in occasione delle sue nozze con
ina Isabella di Capua. Resta a Massa otto mesi (BORGHINI, op.
cit., III, 193; CoLNAGHI, A dictionary of Florentine Painters,
1923, pas. 188).
a maniera
erta della 1564 — Entra nell'Accademia del Disegno (CoLNAGHI, op. cit.,
i oa 187) e partecipa con un quadro all’apparato per le esequie
ione della di Michelangelo (VASARI, op, cit., VII, 306).
licina alla
lla chiesa 1565 — Lavora nell’apparato per le nozze di Francesco de’ Me-
SL ALOGO dici e Giovanna d'Austria (ibid... VIII, 610, 620). Circa in
questo tempo, incomincia a lavorare in Palazzo Vecchio,
alle dipendenze del Vasari che, scrivendo poco prima del
1568, lo dice suo aiuto già da « più di due anni» (ibid. VII,
VASARI, 611). Secondo il BorGHINI (op. cit., III, 193), sta col Vasari
10). Di quattro anni.
De che - , ; a :
del dé 1567 — È mandato dal Vasari a Pisa e a Campiglia a ritrarre
L'anno i luoghi per gli affreschi con la. Guerra di Pisa in Palazzo
SIN Vecchio. ine Palazzo Vecchio, 1929, pag. 214).
di qua- 1569, giugno — È console dell’Accademia, carica che poi rive-
oè poco stirà anche in seguito (gennaio 1578, dicembre 1579, agosto
1585. COLNAGHI, op. cit., pagg. 187, 188).
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