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se da un Ancora un maestro incluso nella corrente Andrea del Sarto-
pas, 160), Rosso, è Jacopo Coppi, che riunisce elementi tratti da questi due
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do maestri nella Predica di San Vincenzo Ferrero in Santa Maria
Novella (fig. 168): composizione pesante, con due scene sovrap-
Almanacco poste: la predica del Santo in basso; Cristo in gloria in alto, come
nelle opere di Andrea. Caratteristica è la costruzione della metà
chelangelo inferiore del quadro: due gruppi piramidali, uno di devoti pro-
tetti dall’Arcangelo Michele, l’altro di devote protette da una
I Palazzo Santa Suora. Tra questi due gruppi, come tra due scogliere,
LI) s’erge il Santo nell’enfasi del gesto datogli da Fra’ Bartolommeo
nel dipinto dell’Accademia fiorentina. L’atteggiamento è lo
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rene stesso, e uguale si disegna la sintetica piega della tonaca, che
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P accentua con la sua obliquità la forza di leva del gesto trasci-
natore: ma nella traduzione la solennità oratoria dell’ombrata
mente di- figura di Fra’ Bartolommeo si trasforma in scatto nervoso, anche
stata la- per effetto della tagliente linea divisoria tra luce e ombra, de-
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-ristofano rivata dal Rosso; e la figura, assottigliata, scarnita, ringiova-
tisti, ecc. è ; i Leda is ; ; pie
sec nita, acquista, nel subito irrigidirsi, un’espressione di rapidità
fulminea; taglia i due gruppi come per forza dinamica. Qualcosa
suddetta, di derivato dal Rosso si sente sparso in tutta l’opera, in certe
attina mi acutezze lineari, in certi sensitivi volti femminili, negli arrossa-
e a Carlo menti delle figure inferiori, anche nel buon gusto coloristico
di certi brani, accanto ad altri pesanti. Il mezzo atmosferico,
nella parte inferiore, è ancor quello di Fra’ Bartolommeo e di
ologna Andrea del Sarto: le figure escono come da una grotta d’ombra.
(A Iman. F. Tit, Descrizione de pitture, sculture, ecc.; Roma, 1763; Almanacco pittorico, III, 1794,
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