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Nel Cinquecento senese il Sodoma porta la voce dei tempi
vanni delle nuovi, mentre ancora la tradizione quattrocentesca, fondata
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iu UelfA te particolarmente in Siena sugli esempi del Perugino e del Pintu-
ricchio, si manteneva ostinata. Così Girolamo del Pacchia, nel-
altar mag- l’Ascensione di Cristo della. chiesa del Carmine (fig. 186), ri-
tesse le fila di una composizione di stampo peruginesco: il Cristo
mpagnia di nella mandorla orlata di serafini, il coro degli Apostoli con la
Vergine sulla terra, e intorno alla mandorla angeli che cantano
’Annuncia- e suonano. È un’imitazione esteriore, di tipi e di schemi, alte-
nta perla rata da una ricerca di movimento lineare che esce dallo spirito
dell’arte umbra, e che vi porta squilibrio: ai radi angeli disposti
ela Nati dal Perugino in simmetria attorno la mandorla, qui si aggiun-
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+ l'oratorio gono i profeti e l’Eterno; e gli angeli dai visetti perugineschi
si torcono, si divincolano, sgambettano; il manto di San Pietro,
’altar mag che dalla terra si volge con piglio brusco a guardare in su verso
{lia la Vergine, sventola e s’arrovella. Sembra imperversi, nella com-
HO posizione volta ad emulare le mistiche estasi del Perugino, qual-
it: Compa- : a = se
» cosa di quello spirito barocco che le miniature di Liberale da
Verona e di Girolamo da Cremona avevano diffuso nell’arte
preziosa del quattrocento senese: e il manto a criniera del Cristo
col sopran- conferma l’ipotesi.
Le prime tracce di un accostamento al Vercellese si hanno
nti da Gio- nell’Incoronata di Siena (fig. 187), esterna imitazione di tipi
sodomeschi e di movenze languide, soprattutto nell’alta figura
el 1535) della Vergine, e studio di formali morbidezze ottenuto mediante
LN il chiaroscuro fumeggiato, d’origine leonardesca. La composi-
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ERO zione, con la rota degli angeli e dei Santi portati dal vento, e con
’ fuggito in
)uesto forse :
” . d’arte, 1994, 152-3; C. Rriccr, Catalogo della mostra d’arte antica senese, Siena, 1904; PHIL-
‘ e cacciata LIPS,, in Art Journal, 1905, 37 SS.; CUsST, Giov. An’. Bazzi, Londra, 1906; JACOBSEN, Das
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