1526, 6 agosto — Avendo fatto a Francesco Petrucci « già più
anni una letthera (= lettiera) con figure e colonne tonde »
(perduta) di cui gli son stati pagati solo 120 su 180 ducati,
chè tanto gli era stata stimata, chiede agli Uffiziali dei Quattro
di Biccherna (essendo stati confiscati i beni del Petrucci) il
pagamento dei restanti 60 ducati (BorGHEsI e BANCHI).
1527, 4 settembre -—— Siccome non ha ricevuto nulla, non ostante
la sentenza favorevole dei Quattro di Biccherna, chiede la
stessa cosa ai Signori di Balia, specificando che l’opera era
stata eseguita « già sono anni octo incirca»: ne è dato un
po’ diverso il prezzo di stima (deciso dal Sodoma e da Gio-
vanni di Lorenzo pittore) come di 175 scudi, e la somma ri-
cevuta, come di 107 (MILANESI).
[528, 20 marzo — Aveva già dipinto per S. Spirito all’altare
della Pietà una tavola con predella, valutata circa 100 du-
cati. È con ogni probabilità la pala nella collez. Saracini,
proveniente da quella chiesa (MILANESI, DE NICOLA, DAawmi).
1529, 5 aprile — Allogagione degli affreschi nella Sala del con-
cistoro in Palazzo Pubblico, da farsi in un anno o al massimo
in 18 mesi (MILANESI).
1530, 30 maggio — « Ad bonum computum » per l’opera in Pa-
lazzo Pubblico gli son dati gr ducati e 9 scudi d’oro (Mr-
LANESI).
I53I — Denunzia dei beni di D. B. Stava nel ‘Tergo di Città
« populo della abadia all’archo e champagna di santa aghata »,
in casa propria. Aveva anche una « possissioncella » nel co-
mune di $. Apollinare, e un castagneto. Con lui v’erano un
figlio di 8 anni e una figlia di 9 (GAvE). La denunzia fu letta
l’II novembre.
1531, 30 agosto — Ha 120 scudi per il disegno di Mosè sul Sinai,
Mosè che infrange le tavole della Legge, Idolatria degli Îsrae-
liti per il pavimento: la stima fu fatta da Baldassarre Pe-
ruzzi (MILANESI e Cusr).
1532, 31 agosto, 20 ottobre — Pagamenti per gli affreschi in
Palazzo Pubblico (MILANESI, III, 109).
La