Se
ino 1549, 26 febbraio — ‘È occupato nella fusione degli Angioli
A»: (MILANESI).
NO, 1550, 30 giugno — Ha finito i primi Angioli (MILANESI).
1551 — Deve avere 11600 lire « per la fattura a tutte sue spese
are di otto Angivoli, furo posti alle 8 cholonne in Duomo, come
sto si vede», a regola di 3000 lire al paio con le loro basi, detrat-
N“ . . . . . «
Ca- tene 400 lire «per li due posamenti (= peducci, basi) chè
Pisa non li fè esso messer Domenico ». (MILANESI).
lere ; . :
I I55I, 18 maggio — Muore ed è sepolto in Duomo *.
[LA-
d
Del primo affresco di Domenico Beccafumi, in Santa Maria
della Scala a Siena, eseguito nel 1512, poco ci è dato distinguere,
nto tanti sono i guasti, le scrostature d’intonaco. Dietro il gruppo
s’innalza una rupe, motivo leonardesco importato dal Sodoma a
O Siena; e forma paravento tra il fondo di cielo striato e l’arcone
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Pisa composto dalle due figure di Anna e Gioacchino (fig. 236),
massicce, tagliate a colpi d’ascia in tronchi d’albero e digrossate
Adi dalla pialla, che smussa 1 piani, arrotonda gli angoli per trarne
ed le lucentezze care al maestro fin da questo suo ruvido inizio
ente - =
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doge ed ediz. tedesca del GOTTSCHEWSKI e GRONAU, Strasburgo, 1910, V; UGURGIERI, Le Pompe
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