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donne che si abbracciano, del melodrammatico Scipione, del
lanciere romano che par declami sulla ribalta di un teatro di
burattini. È una comicità non voluta, ingenua, infantile. È 1a
moglie di Dario, damina imbellettata, nella posa dell’adultera
che sta per essere giudicata da Cristo, guarda di sSottecchi, con
graziette d’educanda. Il tipo beccafumiano, gentile, agghindato,
flessuoso, tutto moine e vezzi, s’impersona in quest’ingenua
d’ improvvisato teatrino comico. E il colore, che s' arroventa
nelle figure controluce rischiarate da lampi, e imbeve di rosso
l’ombra calda che le avvolge, si fa lieve, chiaro, per dar l’ultimo
tocco di leggierezza alla gentile bamboletta senese, vestendola
dell’aria cilestrina, che avvolge il fondo stinto d’acque, d’alberi
e di colli, così lieve, così evanescente da smarrirsi nella bianca
nebbia del cielo. In questo gioco di levità atmosferiche, come
nella visione delle tre rocce sull’altura a destra, di moderno sin-
tetismo, il mimo dell’ingenua rappresentazione storica esprime
a un tempo le sue doti di virtuoso dello sfumato e di sicuro im-
pressionista.
Son circa di questo tempo due tavolette, tra i più belli esempi
d’improvvisazione pittorica del Beccafumi, entrambe ora nella
Casa Duveen: la Fuga di Clelia (fig. 249), visione di leonardesca
rapidità nello slancio frenetico dei cavalli e delle donzelle, abboz-
zati con nervosa rapidità di segno, e nel moto volubile della luce
e dell’ombra che disgrega le forme. Tra gli impalpabili veli di
bruma che avvolgon la campagna indecisa, danzano gli atomi
d’oro delle frondi; e i fusti esigui degli alberi, solo in alto spruz-
zati di verde, s’intonano a quella fantastica leggerezza di terra
e cielo. Il passaggio dalla forma corrosa e spumeggiante della
donzella in distanza, che guarda verso i campi, a questa visione
atomica di paese, è quasi insensibile, mentre la città a sinistra,
in penombra, è resa con un gusto speciale di sintesi volumetrica.
Così nell’altra preziosa tavola Duveen (fig. 250), ove, come
spesso nei dipinti a piccole figure, l’arte del Beccafumi ci si pre-
senta nel suo aspetto migliore, la figuretta a strascico della Santa,
lieve come sospiro, senesemente melodiosa 1ell’eco. ancor gotica