sportarci in un mondo fantastico. L'effetto delle luci, che sul
davanti della scena ora pesano sulle forme abbagliate per ren-
derne a piani il volume, come sul ginocchio e sulla testa della
donna con la neonata, ora le disciolgono come nevi al sole, ad
esempio nell’ancella con l’anfora, mentre lontano, in ombra, si
sfioccano sul petto della fanciulla col piatto e si rifrangono nel
vertice di una cuffietta di neve rappresa, coincide, come in nes-
sun’altra opera beccafumiana, con la rapidità della sintesi co-
struttiva. Nell’ombra, a sinistra, s’apre una porta sopra un in-
terno acceso dal riverbero di un invisibile focolare; e in quel-
l'interno la figurina, di parnmigianinesca eleganza, della donna
che asciuga al fuoco il pannilino, par lavorata a cesello dalla fiam-
ma, che di sotto in su illumina il busto agile e i lineamenti sot-
tili, mentre l’immagine di Gioacchino, metà in ombra, metà
in luce, riecheggia di lontano il contorno labile della donna pog-
giata all’anfora e alla base del letto, in pigro atteggiamento di
odalisca. Il barboncino, che si precipita dalla stanza interna in
un balzo gioioso, tra scherzi di luce e d’ombra, e il gagliardo
putto, di stampo quasi tizianesco, che si volge dall’ombra
abbagliata verso le donne folgorate di luce, il Padre Eterno,
abbozzato con rapidità impressionistica nella lunetta sopra la
porta, dàn l’ultimo tocco a questa bella improvvisazione pit-
torica, che può dirsi il testamento artistico dell’ineguale Bec-
cafumi !
Il tondo della Carità, nell’incantevole leggierezza del segno
arioso e delle forme evanescenti, la Natività di Maria, dove par
si raccolgano in un'ultima sintesi tutte le doti di libera fantasia,
di lambiccata eleganza, di talento costruttivo, che si trovano
sparse in altre opere del Beccafumi, il quadretto del Battesimo
nella Galleria Nazionale d’Irlanda a Dublino (fig. 282), sor-
1 Fra le ultime sue opere è l’Ascensione di Cristo nell’abside del Duomo di Siena (fi-
gura 281), caratteristica del pittore per l’enfasi teatrale degli atteggiamenti e il grande
effetto scenografico della finta architettura. Essa richiama i Miracoli di Mosè nel Duomo
di Pisa, anche per l’atteggiamento dell’Apostolo in piedi a destra, che sembra guidi col
gesto roboante il coro dei Santi dentro il romano loggiato.
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