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e dele e mediante intense macchie di colore, che serbano però sempre
ie pit- nitor di taglio, un senso di sfaccettamento (v. Esther davanti
Assuero [fig. 288], nella Galleria Nazionale di Londra e il Miracolo
di Sant’ Antonio nel Museo Stibert a Firenze [fig. 289]). Così il Bec-
cafumi ci dà, insieme col Rosso, la soluzione più acuta e schietta
dei rapporti tra il principio di luce-ombra e di colore qualitativo.
Fig. 286 — Firenze, Gabinetto delle stampe e dei disegni agli Uffizi.
D. Beccafumi: Disegno per la Visitazione.
Il suo colore subisce l'influenza delle atmosfere traversate
da lampi: cangia di continuo, come decomposto dalla luce e dal-
l’ombra, sopra una base di verde, di azzurro, di porpora, di giallo
canarino, soprattutto di viola. Il viola, prediletto anche a Fi-
renze dai derivati di Andrea del Sarto, è la nota fondamentale
del Maestro senese. Nonostante il suo amore per le sfumature
Feat più tenui, che serba ai veli delle Madonne, alle carni vaporose,
poste e soprattutto alle nebbie violette e grigiazzurre dei lievi pae-
is saggi e al verde scolorito dei suoi cieli, egli ama le tinte squil-