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1548, 26 giugno — «Il Nobile Maestro Leonardo di Gratia de
Pistoja », in Napoli, s'impegna di dipingere per 400 ducati
una pala d’altare con l’Annmunciazione 1.
Leonardo da Pistoia, nato" circa il 1505, si denominò motu
proprio «il nobile maestro Leonardo di Gratia di Pistoia » e
fu, secondo il Vasari, scolaro del Penni, detto il Fattore. Gio-
vanissimo, nel 1522, dipinse nel chiostro del Carmine di Napoli
pitture oggi perdute. Di quel tempo circa si vuole il Martirio di
Santa Caterina, in San Domenico Maggiore (fig. 337), che sembra
invece assai più tardo, proprio degli anni in cui il maestro la-
vorava per Diomede Carafa, vescovo d’Ariano, nella stessa chiesa
di S. Domenico Maggiore, la Lapidazione di Santo Stefano, oggi
sconosciuta, e il San Michele Arcangelo per la chiesetta di Santa
Maria del Parto (1542). Il pittore raffaellesco ha rappresentato il
Martirio di Santa Caterina, quando le ruote vanno in ischegge, e
colpiscono i manigoldi accerchianti 1a Santa, centro d’una u-
mana ruota che via s’aggira. La composizione studiata non
ottiene l’effetto voluto, tanto il colore scialbo, arido, aumenta
la confusione del groviglio delle figure. Il pittore invano ha ten-
tato di raccoglier la luce sugli angeli vendicatori e sulla martire
Piero detto il Pisano, stima una pala dipinta da Bernardino del Signoraccio per Santo Ste-
fano di Serravalle (1516); firma una pala del Duomo di Volterra (1516), copia libera della
Madonna del Baldacchino di Raffaello; con la stessa data, segna una Madonna nel Museo
di Miinster; sposa nel 1517 Pentesilea d’Alessandro Paribeni da Pistoia; firma nel 1518
la tavola in $an Pietro a Casal Guidi presso Pistoia. Gli sono attribuite, oltre le tre qui men-
zionate, altre due opere: una nel Museo di Berlino, l’altra nella collezione Johnson di Fi-
ladelfia.
Un altro maestro pistoiese confuso qualche volta con Leonardo Grazia è Bartolomeo
di Nicolò Guelfo, operante nell’Italia meridionale: questi lasciò a Calciano in Basilicata
una pala d’altare firmata nel 1503; un’altra, rappresentante l’Epifania, a Napoli, pure fir-
mata, nella Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, l’anno 1523. (Cfr. ROLFS, FILANGIERI,
CELANO, D’EUGENIO, opere citate).
1 Bibliografia su Leonardo Grazia e su Leonardo Malatesta da Pistoia: VASARI, Le
Vite, ed. Milanesi; CELANO, Notizie del Bello, dell’antico e del curioso nella città di Napoli,
ed. Chiarini, Napoli, 1870; ToLomer, Guida di Pistoia, Pistoia, 1821; LANZI, Storia pitto-
rica dell’Italia, Milano, 1825; SIGISMONDO, Descrizione di Napoli, Napoli, 1789; LEONCINI,
Illustrazione della cattedrale di Volterra, Siena, 1869; RIDOLFI, L’arte in Lucca, Lucca, 1882;
ROLFS, Geschichte der Malerei Neapels, Lipsia, 1910.
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