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I518 — Il Genga è a Forlì, e firma il contratto per la decorazione
della cappella Lombatrdini nella chiesa di San Francesco.
1519 — Il Pungileoni crede compiuto in quest’anno il quadro
rappresentante la Risurrezione in Santa Caterina da Siena a
Roma (Via Giulia), affermando «che i Senesi ordinatori del
quadro glielo dovettero allogare dopo che, eretta 1a chiesa
intorno al 1519, n’ebbe d’uopo a precipuo ornamento del-
l’altar maggiore». Il quadro è firmato HYERO .GINGA
URBINAS FACIEBAT (PUNGILEONI, Elogio di Timoteo Viti,
pag. 77).
1522, 1° luglio — Firma il contratto di commissione per un al-
tare della famiglia Fattiboni.
1523 € segg. — Lavora d’architettura a Pesaro per la Villa Im-
periale, ove intorno il 1530 prende parte alla decorazione
pittorica.
I551I, 28 giugno — Girolamo fa testamento e lascia eredi univer-
sali Bartolomeo e Raffaello suoi figliuoli (v. MILANESI in note
al Vasari. op. cit, vol. VI, pas. 222, nota 1).
[551I, II luglio — Morì in quest'anno Girolamo Genga, a settanta-
cinque anni circa, nella sua villa di Le Valle presso Urbino,
e venne sepolto nel vescovado d’Urbino innanzi a quella cap-
pella di $. Martino ch’egli aveva affrescata. La sua lapide
sepolcrale venne spezzata: su di essa si leggeva il seguente
epitaffio:
D. O. M. Hieronymo Ginghae pictori et
architecto celeberrimo
Raphael filius maestus p.
Vixit annos LXXV, menses
VI, dies V, mortem obiit
anno salutis MDLI
(v. PUNGILEONI, Elogio cit, pag. SI) +
* Bibliografia su Girolamo Genga: TIt1 FiIL., Studio di pittura... etc., nelle Chiese di Roma
1675, pag. 65; LAZZARINI, Pitture di Pesaro, 1783; pag. 141; G. DELLA VALLE, Lettere Sa-
nesi sopra le belle arti, 1787, III, 319; 1D., Storia del Duomo d’Orvieto, 1791, pagg. 139, 321
nota; BALDINUCCI, Notizie dei professori del disegno, 1811, III, pag. 339; LANZI, Storia pit-
torica, 1815, II, p. 30; GROSSI CARLO, Degli uomini illustri di Urbino, Commentario, Ur-