Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

Giuseppe in piedi, con le mani incrociate sul bastone e sulle mani 
poggiata la testa, i re Magi e un paggio dei re. Qualche eco umbro 
raffaellesca risuona nelle figure giovanili, ma forse traverso Ce- 
sare da Sesto; e la Vergine e Gesù con i tondi lineamenti ristam- 
pano in forme pedestri i moduli di Leonardo, da cui deriva an- 
che il moto istantaneo del bimbo. L’insieme è fiacco, stentato, 
meschino: le dinoccolate figure dei giovani, mascherette di grazia, 
la Vergine, sciatta e sonnolenta, contrastano col grottesco San 
Giuseppe, che nello sforzo d’irrigiditsi e far da pilastro tende 
una gamba, e guata bieco dall’alto in posa di tiranno da mario- 
nette. 
Sempre Cesare da Sesto è guida al Sabatini nel comporre la 
pala per la Badia della Trinità della Cava (fig. 416): si scorge in 
essa, nella Madonna arrotondata alla maniera lombarda, un ri- 
cordo della Madonna di Foligno, mentre il cumulo di nubi arric- 
ciolate e di putti dalle chiome fiammanti fa pensare a un’esterna 
imitazione delle pitture di Raffaello, tutte festoni e frastagli, 
nella volta della stanza d’Rliodoro. Queste impressioni dal Sanzio, 
forse romane, non hanno alcuna influenza vivificante nell’opera 
eseguita dal Sabatini a contorni festonati e meccanici, con forme 
ritagliate quasi a colpi di forbice in cartoncino e tinte di freschi 
colori. 
Nessun accenno a motivi raffaelleschi nell’Adorazione de’ 
Magi del Museo di Napoli (fig. 417), ove la Madonna avvolta in 
ampie calligrafiche circonvoluzioni di stoffe e di veli e il grosso 
bambino con boltraffiesche mani a forchetta imitano forme vin- 
ciane, e di Lombardia giunge il vecchio re con lanose chiome e 
vesti a pieghe ondate, spumeggianti. Forse quest’opera precede 
le altre con motivi raffaelleschi, tanto vi appare l’impaccio, l’i- 
nabilità del compositore, incapace di metter all’unisono le figure 
nei loro atteggiamenti di slancio caricato o di atona quiete, d’e- 
quilibrarne le proporzioni, di costruire l’informe paese. 
Si rivede la Madonna con lineamenti tondi e grevi, come 
imbottiti, nella Pietà della Galleria Strossmayer a Zagabria 
(fig. 418), ove il tipo leonardesco di Cesare da Sesto riappare 
212
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.