— 24 —
di Borea che rapisce Orizia, logorata, ma immune da ritocchi, della pala
meglio raccoglie le doti dell’opulento veneziano. Il gruppo, com- maestro \
posto con slancio decorativo, si spiega come un grande nodo di dei lini, 1
stoffa, di chiome aperte a ventaglio, di membra umane. Le carni sfrangia,
fulve di Borea mettono in valore la freschezza rosata del corpo
di Orizia, del volto rotondo e soave dietro cui s’irradia il velo
biondo della capigliatura. È intorno le stoffe diffondono lo splen-
Fig. 7 — Roma, Farnesina. Sebastiano del Piombo: Fetonte.
(Fot: cc. 8.).
dore d’un verde che si arrosa, di un verde in cui scherza l’ultimo Scpa
raggio del sole.
L’avvicinamento del Veneto all’arte di Raffaello comincia ad
apparire nel ritratto muliebre della Galleria degli Uffizi a Firenze lidità dell’
(fig. 8), ove, tuttavia, di romano è poco più che il costume. brano, piu
Ampia di forme, con la bruna massa di capelli allentata in lucide delle tende
onde tizianesche, con grandi occhi umidi, la bella immagine, opere. Solc
tagliata all’altezza del cinto, richiama le monumentali Sante un primo