ma immune da ritocchi, della pala di San Crisostomo. E tutta la ricchezza cromatica del
veneziano. Il gruppo, com- maestro Veneziano risplende nelle carni accese, nel bianco avorio
a come un grande nodo di dei lini, nel velluto azzurro del corsetto, che la luce logora e
li membra umane. Le carni sfrangia, nella soffice pelliccia bionda. La stessa ampiezza e so-
freschezza rosata del corpo
dietro cui s’irradia il velo
* stoffe diffondono lo splen-
20 del Piombo: Fetonte.
erde in cui scherza l’ultimo ; Fig. 8 — Firenze, Galleria degli Uffizi.
Sebastiano del Piombo: Ritratto muliebre detto de La Fornarina.
(Fot. Alinari).
te di Raffaello comincia ad
alleria degli Uffizi a Firenze lidità dell’immagine, l’atteggiamento plastico della mano, sem-
: poco più che il costume. brano, piuttosto che riflessi dell’arte romana, un libero sviluppo
di capelli allentata in lucide delle tendenze formali proprie a Sebastiano sin dalle sue prime
umidi, la bella immagine, opere. Solo le ombre intense attorno agli occhi e alle nari sono
ma le monumentali Sante un primo indizio di rapporti tra l’opera del maestro veneto e la
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