Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

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incerta eco di impressioni veneziane. Si nota qui un accenno 
a quell’illividimento, a quel pallore, a quella decolorazione delle 
carni che nel Noli me tangere (fig. 443) dei Gerolamini (sagrestia, 
n. 23) mostra l’influenza del Palma Giovane. Il fondo di rovine 
Fig. 440 — Napoli, Gerolamini. 
Fabrizio Santafede: La Vergine che lava il Bambino. 
(Fot. Anderson). 
è plumbeo, e le nuvole, appena s’inargentano. Anche le stoffe 
tendono a scolorire: la veste della Vergine è di un lillaceo smorto, 
che s’accosta al tono delle carni; squilla invece la nota dei gialli, 
prediletta dal Santafede, nei manti dei Re. Anche il Santafede 
dunque, come Girolamo Imparato, sopra il tronco raffaellesco 
innestò forme d’arte veneta, specialmente tratte da Palma il 
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