Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

IV. 
LA TRADIZIONE DI RAFFAELLO. 
14. 
Maestri in Sicilia: GIACOMO ALIPRANDI, 
VINCENZO DEGLI ANZIANI DA PAVIA, 
detto VINCENZO DA PAVIA, ANTONELLO 
RICCIO, FILIPPO PALADINO 
GIACOMO ALIPRANDI 
A Messina, ove nacque nel 1470, dipinse nel 1519 la “ Presentazione al tempio ”’, 
per la chiesa di S$. Niccolò, quadro distrutto dal terremoto. Suoi rapporti 
con Cesare da Sesto. 
VINCENZO DEGLI ANZIANI DA PAVIA detto IL ROMANO 
Opera nel 1517 in Palermo, ove termina i suoi giorni il 16 luglio 1557. Sue pitture 
nella chiesa di Santa Caterina dell’Olivella, nel Convento della Gancia, in 
S$. Domenico e nel Museo Nazionale di Palermo. Arcaistico pittore, Vincenzo 
da Pavia nel classicismo delicato dei tipi muliebri s’accosta a Raffaello. 
ANTONELLO RICCIO 
Figlio di Mariano Riccio, che fu supposto scolaro di Polidoro, fiorì intorno il 1570 
a Messina, ove, per la chiesa di San Gregorio, dipinse ‘“ San Benedetto tra 
i Ss. Mauro e Placido ””. In questo quadro rimane viva la tradizione messi- 
nese, pur tra le forme derivate da Andrea da Salerno. 
FILIPPO PALADINO 
Ispirato a forme toscane della cerchia d’Andrea del Sarto, lasciò al principio del 
’600 pitture in Sicilia, a Palermo, Vizzini, Mineo, Messina, Enna. 
GIACOMO ALIPRANDI 
Il suo quadro maggiore, in San Niccolò di Messina, distrutto 
dal terremoto, portava la scritta: « 1519 . Hyeronimus de Ali- 
prando Messaneus faciebat ». Considerevole, scrisse il Frizzoni ?, 
1 GUSTAVO FRIZZONI, Rassegna di alcune notevoli opere di pitiura e scultura in Messina 
in Rassegna d'Arte, 1909, p. 29.
	        
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