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iella Sala delle - ; - sig sn, dra
è logna da Giovanni della nobile famiglia dei Primaticci nel 1504,
mpico, e nella ; o ; ;
si recò circa il 1525 a Mantova, dove il suo nome compare, tra
sa. è sing ia e ; ;
i i salariati del duca Federico Gonzaga, fino a tutto il gennaio del
no Degani, che ; ; :
© z - 153I. A lui concordemente si assegna nel palazzo del 7° il basso-
esari: 1 suoi i ; a . .
| rilievo col Trionfo di Sigismondo imperatore nella camera di Febo
ci rappresen- i ò
i PP e di Diana !.
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ill'aristocratico e ; ; ;
ii Avanti il marzo 1532 fu mandato in Francia dal duca di
osta 11 giovane . ee
| 3 ; Mantova, alla corte di Francesco I, ove trovò già intento all’opera
> altri seguaci ; . : Gg . ;
sai “8 il Rosso fiorentino; « nondimeno i primi stucchi che si facessero
atificabili nella ; ; i e i, - sl -
: i in Francia e i primi freschi si ebbero dal Primaticcio » °. Pittore
Sala dei Mesi, o
soffitto, e Leni 1 Cfr. VASARI, ed. cit., VII, 405; BORGHINI, Il Riposo, 1584, pag. 518: LL. DIMIER, Le
alla Perin del e Paris, 1900 e 1928, cap. 1; €. D’Arco, Storia della vita di G. Pippi, Mantova,
1858.
di di effetti de- 2 Le notizie successive si riassumono così: 1532-35, fa nel padiglione di Pomona nel
. E Castello di Fontainebleau il grande riquadro: il giardino di Vertunno (distrutto); 1533,
azzi. orse po- 2 luglio, è menzionato per la prima volta nei registri delle fabbriche reali per lavori di stucco
morto Giulio e di pitture nella camera della gran ‘Torre del Castello di Fontainebleau; 1533-35, fa sette
2
7 Ù grandi riquadri con la Storia dell’assedio di Troia, Tetide presso Vulcano, Metamorfosi di-
juesto, rimasti verse e « nove cartouches » nella Camera del Re (distrutti); 1534-37, dipinge una cartouche
rilevar si possa nella Camera della Regina: Venere e Adone (ridipinta); 1535-41, forma due grandi riquadri
con la Storia d’ Ercole sulla Porta-dorata; 1539-42, Compone nove cartouches con le nove Muse
1to con molta e altre tre con tre dee nella Galleria bassa o d’Enrico II (distrutti); 1540, prende parte ai
; E li preparativi pel ricevimento di Carlo V a Fontainebleau, ed è mandato dal Re a Roma «a
si esercita lin- procacciare d’avere marmi antichi, nel che servì tanto bene che fra teste e figure ne comperò
rantiscono, fan 125 pezzi»; 1540, ottobre, riceve pagamento per aver lavato e ripulito quattro quadri di
> Raffaello appartenenti al Re; 1541-44, fa due grandi riquadri con le Storie d Alessandro,
per le ombre quattro ovati dritti, tre cartouches nella camera di Madame d’Etampes (ridipinti); 1541-45,
: . un grande scomparto: Giuseppe visitato dai suoi fratelli; un altro la fucina di Vulcano; otto
linee composi- e ; ; i i i
cartouches; le Virtù, nel gabinetto del Re; 1541-47, quattro lunette nell’appartamento dei
tono sotto l’in- bagni con le Storie di Calisio (distrutte); 1541-54, lavori di stucco nella camera di Madame
AI d’Etampes; 1541-70, cinquantotto riquadri con le Storie di Ulisse; nelle volte, il Trionfo di
‘he dipinse nel Minerva ed altre rappresentazioni minori nella Galleria d’Ulisse (distrutti); 1542, grande
Giulio, Adamo guaio: Giove e Danae (ridipinto), altro con Giove e Selene netta Galleria di Francesco I
(distrutti); 1543, nella volta della grotta del giardino dei Pini, dipinge Minerva sotto una
pergola (caduto) e Giunone sotto una pergola (in parte caduto); 1544, grandi quadri nel ve-
aio a N stibolo della porta dorata, ove già aveva lavorato il Rosso: Giove fulmina i giganti; Aurora
iulio, 5 innalzò scaccia i sogni funesti, Tritone e l’Aurora, Ercole con gli Argonauti, Paride ferito dinanzi
nte, in Francia a drpia, Giunone vicino al sonno (ridipinti); 1544, il Prismaticcio è nominato abate di $.
_ Martino di ‘Troyes da Francesco 1; 1546, 9 febbraio, è inviato a Roma per chiedere a Mi-
Ho. Nato a Bo- chelangelo il permesso di gettare per il re di Francia la Pietà di $. Pietro e il Cristo della
ae Minerva; 1456, gli è chiesto per il duca di Ferrara un disegno della battaglia di Marignan;
1552, II marzo, scrive d’un ritratto da lui eseguito per il cardinale di Guisa; 1555, 28 otto-
cfr. VAsarr, ed. S$an- : ; Lo ; ;
de È bre, scrive al duca Francesco di Guisa delle pitture della stufa del suo palazzo, eseguite con
i rchitetture, che dd trascuratezza da artisti non sorvegliati da lui, e raccomanda Niccolò dell’Abate, come il
eu Abecedario migliore tra i pittori allora alla corte francese, per eseguire le pitture nella volta della cap-
rsa i Arco, Delle pella del palazzo; 1555, gli è ordinato da Enrico Il il disegno per la sepoltura di Francesco 1;
ua all'Inghiliorra nei 1555-56, eseguisce grandi pitture nella sala da ballo di Fontainebleau (ridipinte);1559,
to Mantova, 1902. 12 luglio, è nominato dal re di Francia sovrintendente alle fabbriche reali; 1560, gli è or-
dinato il disegno della sepoltura di Enrico II a Saint Denis; 1560-63, gli è commessa l’urua
spe
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