Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

GS 
ufficiale della Corte di Francia, le sue decorazioni rimasero fti- 
piche, e fu il vero fondatore della Scuola di Fontainebleau. I 
suoi disegni, finemente lumeggiati di biacca, sembran tradurre 
gli elaborati stucchi delle eleganti cartelle che ornarono la reggia 
francese con istorie ricavate dalla mitologia. Anche le istorie 
bibliche prendon sapore classico, così che a spiegarle si ricorre- 
rebbe più naturalmente ai poemi greci e romani che non alla vita 
dei figli d’Israele. Esempio lo studio nella Galleria degli Uffizi 
per il « miracolo dell’acqua scaturita dalla rupe » (fig. 465), dove 
le figure sembran tratte da un bassorilievo antico: giunoniche le 
madri, col berretto frigio i portatori d’acqua nel fondo, le vesti 
agrafate sulle spalle muliebri, i movimenti preziosi. L’eleganza, 
nelle pieghe ondate dei lini, nelle carni accarezzate, nei movi- 
menti ricercati, fa che il disegno sembri tratto come da un grande 
cammeo; il michelangiolismo che rende formose le madri s’at- 
tenua in quella preziosa fattura, in quell’ordinato tratteggio. 
Raffaello aveva trasformato le storie bibliche in classiche; ma il 
Primaticcio si provava, su quella guida, perfino a ridurle in bas- 
sorilievi antichi. 
Nella Galleria di Enrico II egli dipinse le immagini di Minerva 
(fig. 466), Flora (fig. 467), Diana (fig. 468), Pomona (fig. 469), 
Venere (fig. 470), Giunone (fig. 471), Ebe (fig. 472), Pandora 
(fig. 473). Sono tutte accademie, figure di donne seminude con 
simboli, sedute sul suolo da cui spuntano pianticelle, chiuse da 
fondi rocciosi: massiccia di corpo Giunone, agile Diana caccia- 
trice, aggraziata Venere; son viste di profilo, di tre quarti, quasi 
per il dorso, quasi di fronte; i drappi le fasciano dal mezzo in 
giù, si stendono sotto i corpi, forman conca intorno alle spalle; 
del cuore di Enrico II; 1561, eseguisce il primo ordine della Porta del Battistero a Fontai- 
nebleau; 1562, 20 febb., fa in San Germano in Laye testamento; 1562, 9 giugno, secondo 
testamento nella sagrestia di $an Giacomo a Bologna; 1562, 18 dicembre, è a Roma per 
affari personali; 1562-67, è incaricato del disegno per l’urna del cuore di Francesco II; 
1565, aprile 24 e 19 maggio, sue lettere da Fontainebleau a Caterina de’ Medici per la forti- 
ficazione di quel Castello; 1570, eseguisce due composizioni mitologiche (ridipinte) nella 
Camera di Madame d’Etampes a Fontainebleau; 1570, gli è allogato il disegno per la sepol- 
tura dei Valois (distrutta: resti al parco di Monceau) e per l’altar maggiore a Saint Denis 
(distrutto); 1570, muore a Parigi.
	        
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