Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

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L’amicizia con Luca Cambiaso ci spiega la tendenza architet- 
tonica prevalente in alcune figure di Muse e Divinità dipinte da 
Ottavio entro finte nicchie a decorazione della gran sala terrena 
di palazzo Marino a Milano, e la conseguente somiglianza dello 
schema di alcune di esse con quello proprio alle forme del grande 
architetto Pellegrino ‘Tibaldi. Ancora, nelle vesti a chiocciola e 
a svolazzi sui corpi ingigantiti, rimane l’impronta di Perin del 
Vaga; ma la posa di alcune figure, ad esempio del Mercurio, è 
ideata secondo uno schema di piani architettonici larghi e 
semplici: le luci stesse hanno funzione costruttiva. Colorista de- 
lizioso è il pittore di questa figura, con drappi bianco-grigi sopra 
le carni di un rosa smorzato. Nel colore, Ottavio Semino, a dif- 
ferenza del fratello, rivela la sua personalità d’artista dotato: 
gode a far cantare, sui bianchi d’argento e sul verde cupo, il bel 
rosso ciliegia della veste d’una Musa col flauto, in cui par germogli 
il gusto cromatico lieve e festante dei Secentisti decoratori di 
palazzi genovesi, e a spianare sul fondo grigio lavagna la figura 
della Musa con la tuba e il cembalo, per meglio giustapporre al 
roseo della veste, che imbianca in luce, un drappo greve, di un 
giallo tenero, spento nel grigio. Il gigantismo della forma non 
disperde l’eleganza del ritmo e la bellezza del colore puro, scarso 
d’ombre, leggiero d’ombre. 
Le qualità cromatiche dell’arte di Ottavio Semino risultano 
anche dagli affreschi della cappella di San Girolamo nella chiesa 
di Sant’Angelo a Milano. Gialli di messidoro, rosa, verdi chiari, 
bianchi argentini, ingentiliscono la composizione di un raffaellismo 
agitato, serpeggiante nelle vesti, con pieghe a creste, a vela, sbat- 
tute dal vento come stendardi. Sui corpi, ingigantiti in omaggio 
alla moda michelangiolesca che raggiunse anche il tardo Raffaello, 
non è alcuna intensità d’ombre: tutto si presenta chiaro, limpido, 
in una limpida atmosfera. 
Nel miracolo dell’asino e del leone, il somarello grigio, con la 
bisaccia di un lieve biancargento, presso il bianco azzurrato della 
camicia dell’uomo che lo guida, è brano di colore squisito, come 
il carezzevole rosa della veste e della cintura del soldato con
	        
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