Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

to OZ Fia. 
l’alabarda, messo accanto a una delizia di verdino stinto e alla 
cenere morbida d’un pezzo d’armatura. 
Nei funebri, dalla Scuola d’Atene è tratta l’idea della compo- 
sizione piramidale, della scalinata bianca tra rampe massicce, 
che ha la sua base nel blocco petrigno della tomba su cui giace 
la salma. Come in palazzo Marino, il pittore mostra tendere alla 
espressione del volume nelle due vaste fiancate della scala e 
nella tomba con l’alto grado. Il colore stesso bianco zuccherino 
dei marmi aggiunge risalto ai volumi. 
Nella volta della cappella di Sant’Antonio, della stessa chiesa, 
l’Eterno e gli angioli con segni della Passione, dimostrano an- 
cora un grande studio di muovere, di sconquassare le vesti come 
avessero l’anima di serpe. Ma le teste degli angioli tra nastri e 
chiome ariose son delicate, raffaellesche; e le figure di Santi in 
alto, ai lati dei quadroni delle pareti, attraggon l’occhio per il 
gemmeo colore, specialmente il Santo vescovo in note di verde 
smeraldo, di viola serico, di biancargento, di gialloro, brillanti 
e leggiere 1. 
Inferiore nell’arte al fratello, fu Andrea Semino?, che non 
ebbe così spiccato istinto di coloritore, nè l’abilità costruttiva di 
cui talvolta diede prova Ottavio. Nel Presepe (fig. 491) dell’An- 
nunziata di Portoria ($. Caterina) anch'egli si muove entro la 
cerchia raffaellesca; ma taglia nel legno, duramente, le sue pe- 
santi e ruvide figure marcate da ombre nericce, intense, con 
1 Gli affreschi della Predica e del Martirio di San Giovanni, nella chiesa di Santa Maria 
delle Grazie, son molto logori, e ideati secondo un’arida maniera, con gesti meccanici 
e studiati contrapposti di pose, alla romana. Qualche particolare notevole per bellezza 
cromatica e per maestà di ritmo ancora si distingue, ad esempio la donna seduta da tergo 
in posa raffaellesca. - 
2 Nasce a Genova, dal pittore Antonio Semino, nel 1552. Adamo Centurione gli alloga 
il Battesimo di Cristo per la chiesa di $. M. degli Angioli a Genova. 1582. Compie il ritratto 
di Francesco Spinola. 1595. Muore a Genova di 69 anni. 
Catalogo delle opere, secondo le antiche fonti: 
Genova, Santa Maria degli Angioli: Battesimo, (allogato nel 1552). 
— Chiesa dell’Annunziata di Portoria: Storie di Cristo e della Vergine. 
Chiesa di San Francesco di Castelletto: Presepe, Martirio di S. Caterina, Strage degli 
Innocenti. 
Affreschi nei palazzi di Francesco Negroni, di Franco Lercaro (Storie di David), dei 
Brignole-$ale, dei $alvago (che il $OPRANI propende a credere di Ottavio), degli Spi- 
nola (fasti della Casa e soggetti mitologici).
	        
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