Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

del Cinquecento subisce chiaramente il dominio, spunti compo- 
sitivi e paesaggi fosforescenti. Sempre più imperversa l’ecletti- 
smo disordinato proprio ai manieristi tipo Zuccari, nella pit- 
tura vacua ed enfatica dell’Arpinate. L’atteggiamento squar- 
ciato di Sansone con la porta di Gaza e l’informe gonfiezza del 
torso di Giona, ci presentano l’arte di Michelangelo in volgare 
parodia; nel gruppo della Carità entro un tondo, quasi diventa 
itriconoscibile lo spunto raffaellesco dalla predella della Depo- 
sizione, tanto è inleziosita la posa; la Fortezza, tozza matrona, 
pesa sul clipeo, brandendo la spada sguainata; gli angioletti 
torcono i corpi, torcono i volti, seguìti nel volo da drappi sco- 
dinzolanti: venuto meno anche quell’ultimo resto di gusto che 
suggeriva agli Zuccari decoratori di palazzo Farnese di tener 
basse le tinte, e velate come in arazzo, il focoso, l’enfatico Ar- 
pinate fa gridare i colori discordi, acceca con l’oro degli stucchi, 
col lustro delle carni impomiciate, delle ombre corrusche, dei 
panneggi cartacei. Tutto grida: le tinte stridule, i moti sgan- 
gherati, le luci metalliche. Nella parete di fondo, i due sgarbati 
angioloni che aprono intorno a un Gesù Bambino di cartapesta 
un baldacchino enorme di cartacea seta, e i cherubi ranocchiette, 
che saltellano qua e là nel cavo di quel capanno improvvisato, 
ci presentano il massimo di cattivo gusto e di vana pompa cui 
giunga la maniera di questo rappresentante dell’ « idealismo » 
sul volger del secolo. 
Quattro $Sibille grassocce, sdolcinate e sbracciate, una delle 
quali scimmiotteggia i gesti eroici di Michelangelo, si staccano 
dal fondo a finto musaico dei peducci della cupoletta alla sala 
del Capitolo (fig. 550), che nell’ottagono del centro, da un gruppo 
di corpi angelici, d’ali e di drappi, trae una festosa nota deco- 
rativa, armonicamente intonata al cerchio della cupola. Qui, 
nei quattro riquadri con Scene dell'infanzia di Gesù, più che 
nella sagrestia, riecheggiano veneti motivi: l’Adorazione dei 
pastori e quella de’ Magi vengono in linea indiretta da composi- 
zioni del Palma Vecchio, che il pittore si compiace di variare, 
ora con una goffa immagine di re vanesio drappeggiata di seta 
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