Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

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luci. Corre rapido il pennello, lasciando qua e là sulle vesti, sulle 
carni degli angioli, l’impronta delle setole, e ravvivando le chiome 
con qualche accentuazione oscura. I volti mancano interamente 
di spiritualità e di passione; ma dal fremito delle vesti, da tutte 
quelle grandi ali variopinte, dal moto della luce, che spumeggia 
Fig. 625 — Siena, Duomo. Ventura Salimbeni: Santi senesi. 
(Fot. Lombardi). 
tra grandi masse oscure, par sgorghino i suoni. Un confronto 
tra il gruppo dei pescatori negli affreschi di $. Giacinto, del 1600, 
e questo di angioli musici, del 1612, mostra chiaramente quale 
rivolgimento abbia prodotto nell’arte di Ventura Salimbeni 
la vicinanza ai tardi maestri fiorentini. 
Il modulo largo dei volti, i lineamenti rotondi, le grosse lab- 
bra degli angioli del Santuccio, si rivedono, ammorbiditi dalla 
pittura a olio, nel quadro delle Marie al sepolcro dipinto per la 
chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (fig. 626). Il Salimbeni si 
propone, in quest’opera, un effetto essenzialmente luministico, 
valendosi del fondo scuro per intensificare il dramma di luce tra
	        
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