ORLANDO FrLACCO.
1° OrERA: Fu collaboratore di Bernardino India nella
composizione della Sala del Consiglio a Verona, ove per
l'adattamento alla maniera del compagno, oli venne
meno l’intensità d’effetti pittorici raggiunta, sulle orme
di Paolo, nell’Ecce Homo della chiesa di $an Nazzaro a
Verona.
SANTE CREARA.
I’ OrErA: Nel quadro della Sala stessa del Maggior
Consiglio, si presenta come un manierista ricercatore di
pompa decorativa e tutto fondato sul compromesso tra
le forme veronesiane e quelle proprie all’accademismo
toscano-romano.
SIGISMONDO DE STEFANI.
IL’ OPERA: Più dei precedenti si attiene agli esempi
mantovani di Giulio Romano. — Nel quadro del Martirio
di San Lorenzo in San Giorgio di Verona, forbisce su-
perfici e determina particolari, avvicinandosi ai modi
dell’accademico miniatore Giulio Clovio.
BATTISTA AGNOLO, detto DEL MORO.
LA VITA. — BIBLIOGRAFIA. — L’ OPERA: Fonda la sua
maniera sul compromesso di forme veronesi derivate dal
‘Torbido, e talora da Paolo, con le forme dell’accademismo
romano di Giulio Pippi. — $uo capolavoro è la pala di
Sant’Agostino in $an Fermo a Verona. — CATALOGO
DELLE OPERE.
GIULIO DEL MORO.
LA VITA. — L’ OPERA: Insignificante manierista di
stampo accademico nella composizione della sala del
Gran Consiglio in Palazzo Ducale, ove è figurato Papa
Alessandro III a Roma; chiassoso scenografo nella Presa
di Caffa, dà la sua miglior prova nel Cenacolo di Santa
Maria Zobenigo a Venezia per luministici risalti e serietà
costruttiva. — CATALOGO DELLE OPERE.