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stenza, il moto, la vita. Non con pari potenza sono rappresen-
tate le scene delle altre lunette: ma tornano in esse gli an-
tichi elementi emiliani suscitatori d’arte; nella Natività son
riflessi della Notte del Correggio e della gloria d’angioli cantori
della Santa Cecilia di Raffaello; nell’Assunta il gesto ampio delle
braccia aperte ricorda ancora ‘Tiziano. Il neo-classicismo non
viene a modellare entro le vecchie stampe nè l’opera d’Anni-
bale, nè quella dei suoi collaboratori. Fuor dal neo classicismo,
tornava a scorrere il sangue nelle vene del pittore che, ammala-
tosi, poco più dette all’arte, e morì nell’anno 1609, quando Fe-
derico Zuccheri e Michelangiolo da Caravaggio cessavan di vi-
vere.
L’arte di Federico Zuccheri finisce con lui quella di Anni-
bale Carracci, moltiplicata dalla scuola bolognese, appresta le
illusioni decorative al fastoso Seicento, il genio di Michelan-
gelo da Caravaggio fonda lo stil nuovo d’Europa.
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