CAMILLO BALLINI t.
Camillo Ballini da Brescia, che nel 1578, in un cartiglio della
Pietà nella parrocchiale di Fasano, si firmava « Camillus Bali-
nus Titiani alumnus», e nella pala della chiesa dei Benedettini
a Praglia, di quattro anni antecedente, si diceva « Camillus Bal-
linus de Titiani», non lascia davvero scorgere, in queste due opere,
riflessi dell’arte del Vecellio. La prima composizione, raffigu-
rante San Lorenzo che battezza, nel carcere, il figlioletto del carce-
riere, è densa di figure e di lustri nell’ombra. Dietro una finestra
a inferriate il cielo corrusca, e fa corruscare il collaretto bianco
ei ricami del piviale di San Lorenzo, il camice del chierichetto col
bacile, un angolo del gran libro veronesiano spiegato da un altro
chierichetto, e le lucide stoffe di seta della figura accennante, a
sinistra, e della moglie del carceriere a destra. Sembra piuttosto
scorger qualche impronta dei modi propri a Domenico Campa-
gnola e al Veronese, ma tradotta da un artefice che par incida
nel legno le figure, a fatica, e disegni con pazienza di miniatore
le marezzature delle sete, gli ornati a stampa delle vesti. Di un
arcaismo da Madonnero del Quattrocento è la testa in basso
tagliata dalla cornice, supposta autoritratto.
Anche inferiore a quest’opera, che trae certa vivezza lumi-
nistica da incroci di piani, è la Pietà, di recente restaurata, nella
chiesa parrocchiale di Fasano, ove il ricordo del Veronese appar
deformato dalla materialità degli effetti luministici, dall’atteg-
giamento sgangherato di un angelo e dalle vizze figure dei Santi
tagliate come in grosso cartone.
A Venezia, ove decorò a fresco la facciata del palazzo Bar-
barigo, il Ballini, componendo allegorie per il soffitto della saletta
1 Camillo Ballini, bresciano, figlio di Gaspare. Due date si hanno della sua attività:
1574, data della pala d’altare nella chiesa della Badia dei Benedettini di Praglia, firmata
« Camillus Ballinus de Titiani faciebat »; 1578, data della pala d’altare nella chiesa di Fa-
sano, firmata « Camillus Ballinus Tittiani alumnus faciebat ». Il pittore è stato recente-
mente studiato dal KUNERT, Affreschi decorativi veneziani, II, Camillo Ballini, in Rivista
di Venezia, ottobre 1930.
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