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PIETRO DE MERA, detto IL FIAMMINGO!.
Pietro de Mera, detto il Fiammingo, olandese trapiantato,
nella seconda metà del Cinquecento, a Venezia, ove ancor lavo-
rava nel 1639, si dimostra debole tintorettesco nel San Giovanni
in Patmos dei magazzini di Palazzo reale, mentre nel Battesimo
della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo (fig. 100) si studia d’in-
trodurre la nota veronesiana. Il cielo di un azzurro pallido e gli
angiolini con veli rosati intorno all’Eterno, il paese con alberi
stenti disposti a ghirlanda come in un giardinetto per gioco di
bimbi, son dovuti certo a un confuso intento decorativo del ma-
nierista esotico. In quel paese pelato, tra gli alberetti radi, le fi-
gure si dispongono anch’esse a ghirlanda, che ha nel centro Cristo
e il Battista.
Pittore grosso, materiale, facilone, Pietro Mera trae dagli
esempi di Giulio Romano il tipo del Battista e la muscolatura
del torace a bozze come di sassi; annerisce le ombre; forma di
grossi cannelli, come con un pennellone, alla lesta, le pieghe delle
vesti, che diventan tubi nel drappo dell’angelo nasuto; taglia
gli alberi nel cartone; introduce motivi di sapor giullaresco, e
scimmiotteggia con grossolano spirito i grandi esemplari.
Dal Veronese trae anche la gloria d’angioli intorno al rag-
giante monogramma di Cristo, nella Circoncisione a riscontro
(fig. 101), e la figura del vegliardo ammantato e barbato sul mar-
gine a destra, mentre molte teste di assistenti alla scena portano
impressi i segni del naturalismo nordico.
Nella parte inferiore i personaggi, aggruppati in modo da
seguir la linea della scalinata e del parapetto, formano un gran
nodo che ha nel centro il gruppo del sacerdote e di Gesù. Per
meglio raggiungere la simmetria, si dilata a campana il manto
del sacerdote, all’unisono con la posa sgangherata dell’infante
grassoccio. Un vivido effetto decorativo risulta da questa dispo-
1 Pittore di Bruxelles, lavorò a Firenze e poi a Venezia tra il 1579 e il 1639.
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