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TACOPO PALMA IL GIOVANE.
1544 — Nasce in Venezia Jacopo, figlio di Antonio Palma, ni-
pote di Palma il Vecchio.
1559 — Narra il RIDOLFI che Jacopo, quindicenne, si esercitava
a copiar le migliori pitture di Venezia, fra cui il San Lorenzo
di Tiziano nella chiesa dei Crociferi. Quivi conobbe Guido-
baldo d’Urbino, e gli fece il ritratto mentr’era intento ad a-
scoltare la messa; di che compiaciutosi il principe, volle presso
di sè il quadro e la copia del San Lorenzo, e invitò alla sua
corte il giovane artista, che vi fece « copia d’alcune opere di
Raffaello e di Tiziano ». Di lì lo mandò a Roma presso il car-
dinale suo fratello; e a Roma Jacopo «per anni otto sen
visse, disegnando le più pregiate statue di Roma, e in parti-
colare ritrasse il cartone di Michel’Angelo Buonarroti, e le
pitture di Polidoro, piacendogli molto quella maniera, perchè
si approssimava (diceva egli) allo stile Venetiano ».
1568 — Stanco di stare a Roma, il Palma, secondo il RIPOLFI,
sarebbe ritornato ad Urbino a mostrar le sue opere al duca,
e di lì a Venezia, di dove, non trovando lavoro, sarebbe tor-
nato nuovamente a Roma per breve tempo. Il BorcHrINI,
invece, nel Riposo (pag. 457), dice che Jacopo tornò a Ve-
nezia di 23 anni, e che le sue prime opere in patria furono i
due quadri di San Nicolò dei Frari, rappresentanti la Depo-
sizione e la Discesa al Limbo.
1580 — Data di una pala in $an Martino di Senigallia, rappre-
sentante la Vergine con il Bambino e i Santi Francesco di Paola
e Filippo Benizzi.
1583, 10 maggio — In questa. data son registrati vari paga-
menti per le pitture dei Crociferi.
«Al magnifico Signor Jacomo Palma... per le pitture del
suffitto della chiesiola et per lindorar ducati 100»; «... per
la pala dell’altar li tre maghi ducati 40»; «... per il quadro
dov’è il dose Zen et Illustrissimi Procuratori ducati 63»;
“... per li quadri della sagrestia come metera su il quadro
del serpente ducati 50» (Cfr. HADELN, note 21 RIpPOLFI).