pala del Vecellio, finita da Jacopo. Tipica del Palma è la colora-
zione di Santo Stefano, in quel pallore cereo e luminoso di carni,
mentre a Tiziano, che in questa composizione ha il predominio,
risale lo sfondo paesistico e la gamma di colore delle vesti dogali.
La sola opera dove il Palma, liscio di superfici anche nel dar
termine all’ultima pittura del Vecellio, dimostri di seguire, e di
portare anzi all’estremo, sin quasi al dissolvimento, la tarda
Fig. 115 — Venezia, Oratorio dei Crociferi. Jacopo Palma il Giovane: Angeli.
(Fot. Fiorentini).
maniera pittorica del grande maestro, è il Crocefisso con la Mad-
dalena, nella Ca’ d’Oro (fig. 117), pittura d’eccezione in tutta la
vita artistica del maestro. Il dipinto è stato direttamente eseguito
sul reticolato della tela, senza imprimitura, e questo in parte ci
spiega l’effetto insolito.
Sul cielo greve, plumbeo, quasi nero, fiammeggia come cero
ardente il Cristo intriso d’oro. Il velo bianco di Maddalena, le
trine bianche sul petto, spumeggiano d’argento: par che la bu-
fera turbini nell’aurea figura cerchiata dal manto rosso ftizia-
nesco e vestita di tela d’oro.
Il gesto enfatico della Maddalena ha qualche consonanza con
i teatrali accenti del Baroccio nella Santa. Michelina del Vati-
cano, e il senso di panico che avvolge il Cristo e il paese fa pen-
sare ai Crocefissi del Van Dyck. Nel prendere a modello pittorico,
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