MATTEO PONZONE.:
È ignoto l’anno di nascita di Matteo Ponzone, ma sembra che
vada posto oltre il 1580, se nel 1609 egli si trovava ancora
presso Sante Peranda suo maestro.
1609 — Il Ponzone va con Sante Peranda alla corte della Mi-
randola, dove si trattiene per breve tempo.
I612 — Figura nella Fraglia pittorica di Venezia.
1648 — È ancora vivo quando il RIpOLFI termina di scrivere
le Meraviglie dell’arte.
* *
Scolaro del Peranda fu il dalmata Matteo Ponzone, nelle cui
opere non è tuttavia visibile l’impronta del maestro. Par si ac-
costi piuttosto alla maniera liscia e rosata del Padovanino il
quadro della chiesa di Santa Maria dell'Orto. (fig. 163). ove è
cercato un effetto scenografico nel focoso gruppo equestre di
San Giorgio e nella frondosa cornice d’alberi a destra. ’Tizianeg-
giano alla maniera del Padovanino i floridi angioletti, il San
Girolamo. di cartapesta colorata e San Clemente, bambola ricciu-
tella. Le forme del Cinquecento si ristampano falsate nel quadrone
del maestro ritardatario, tra colori sgargianti in cui grida l’azzurro.
La linea baroccona lascia appena scorgere che siamo nel Seicento,
tanto sono antiquate le forme.
Nel Presepe dell’Accademia (fig. 164), tratta la Madonna da
logori stampi tizianeschi, ricordato il Veronese nella fuga di
cipressi sul cielo chiaro, Matteo Ponzone volge alle forme dei
Bassano, appesantite, composte a un realismo di maniera. Anche
nel particolare del cesto con i polli, quanto di meglio è nel quadro,
le nature morte di Jacopo ci appaiono in una materiale e faticosa
ristampa.
Manierista mutevole, il Ponzone, dipingendo il Cristo in croce
della chiesa di San Cassiano, rievoca nella figura del Santo Ste-
fano il tintorettismo pesante del Palma Giovane; ma sembra
7]