Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

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PIETRO MARONI. 
1548 — Data della nascita di Pietro di Andrea Maroni. 
1581 — Dipinge, in compagnia di Tommaso Bona, in S. Pietro 
de Dom (FENAROLI). 
1588 — Dipinge nella sala del Consiglio, in palazzo della Log- 
gia a Brescia (FENAROLI). 
1588 — Presenta la polizza d’estimo. 
I59I1 — Appara alcuni archi per il solenne ingresso in Brescia 
del vescovo e cardinale Gio. Francesco Morosini, Gi ritorno 
dalla Francia. 
1625 — Muore a Riva di Sotto, avvelenato, come si disse, dalla 
moglie (NICOLI CRISTIANI). 
* * * 
Il Moretto fu modello a Pietro Marone quando compose i due 
quadrettini di Martiri cavalieri nella Galleria Tosio e Martinengo 
a Brescia (figg. 200-201). Piegan le teste sull’omero i due Santi, 
con vezzo proprio a quel Maestro; han carni rosate, un po’ vi- 
tree, corazze giallo oro, gambali violacei orlati d’oro, stendardo 
bianco. Il pennello tratteggia l’armatura gialla e la sua frangia; 
indica le luci con segni bianchicci. Le forme del Moretto appaiono 
ingracilite, infiacchite. 
Anche nell’Assunta (fig. 202) del Presbiterio di $. Maria de’ 
Miracoli, Pietro si attinge agli esempi del Moretto, da cui trae 
l’immagine statuaria della Vergine con l’aperto manto azzurro, 
campeggiante sulle nubi in un coro d’angioletti, e il gruppo degli 
Apostoli intorno alla tomba. Non manca qualche accenno a in- 
flussi del Veronese in certe figure d’Apostoli e nei tre putti che 
scherzano col manto di Maria; ma in complesso l’opera, tra le 
più serie e accurate dell’artefice bresciano, rimane fedele agli 
insegnamenti del Moretto, anche nell’atmosfera plumbea e nello 
spento colore. 
Pietro Marone, che in queste composizioni si presenta come
	        
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