BERNARDINO POCCEIT.
1548 — Nasce a Firenze da Bartolomeo Barbatelli, vasaio san-
gimignanese (GERISENHEIMER). Il soprannome Poccetti gli fu
dato tardi. Ancora adolescente, fu accolto nella bottega di
Michele di Ridolfo Ghirlandaio. Giovanissimo, lavorò di
sgraffito nelle facciate dei palazzi fiorentini, e vi dipinse grot-
tesche, ciò che gli valse il nome di Bernardino delle Grottesche
e delle Facciate, ma, dopo aver condotto a termine la facciata
del palazzo Ludovico Capponi, fu chiamato Bernardino delle
Muse. Resta, di queste opere del primo periodo del maestro,
la facciata della casa di Bianca Cappello.
I570 — Entra nella compagnia di San Luca.
1573 — È immatricolato nella compagnia stessa.
1570-1578 — È ancora a Firenze, a dipinger facciate; e il suo
nome appare sempre nei registri dell’accademia.
1579-1580 — Manca nei registri dell’Accademia il suo nome
dal 1578 all’aprile del 1580, il che fa pensare all’assenza del
Poccetti da Firenze in quel periodo. Fu a Roma, ospite dei
Chigi, alloggiato alla Farnesina (GEISENHEIMER).
I580 — Eseguisce le lunette del chiostro grande di S. Maria
Novella.
1585 — Termina ivi la pittura di una sala allogatagli da Lu-
dovico Capponi.
1585 — Dipinge la lunetta firmata e datata nel vestibolo di
San Pier Maggiore, e circa quell’anno anche le altre lunette
della stessa chiesa.
1590 — Il Poccetti affresca nel convento e nella chiesa del
Carmine, «per l’amore di Dio ». Quegli affreschi andaron di-
strutti nell’incendio della chiesa.
I591-I1606 — Dipinge nella Certosa di Val d’Ema. In tutto quel
periodo, il suo nome appare nei registri dei frati. Nel 1592
lavora agli affreschi per la cappella maggiore della chiesa,
e compie nel 1593 il suo lavoro. Nel 1597-98 dipinge la cap-
pella delle Reliquie.
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