278 I = SCULTURA VENETA VERSO LA FINE DEL ’500
chiglia del timpano. Arrotondato e come gonfio è il volto, grosso il
collo: ricade a bilanciere il panneggio accentuando il significato ar-
chitettonico della scultura, senza alcuna ritrattistica determinazione.
Se vi è l'influsso del Vittoria, è qui svuotato di ogni contenuto rea-
listico e pittorico. Opere tarde sono anche le statue, firmate, dei
Santi Giorgio e Stefano entro nicchie sulla facciata di San Giorgio
Maggiore, manichini senza vita, ultime fiacche cifre del manierismo
di Giulio del Moro. !
1 Con Alessandro Vittoria, Girolamo Campagna e Giulio del Moro lavorò alla nom
decorazione della Sala delle Quattro Porte in Palazzo Ducale Francesco Caselli, che i
scolpì il gruppo dell’Autorità fra la Religione e la Giustizia (fig. 217), gruppo slegato |
di figure senza ritmiche rispondenze, ma formate con certa pittorica scioltezza. Sono nd
opera di scalpellino facilone che lavora all’ingrosso., con un senso di colore vivace, I
sgargiante. |