Full text: La scultura del Cinquecento (10, Parte 3)

GLI ALBANESE (FRANCESCO, G. B.; GIROLAMO) 
FRANCESCO ALBANESE 
1567, 17 settembre — Negli atti di Asdrubale, Giorgio è citato « m. fran- 
cisco lapicida de Albanensibus. » 
1591 — Contratto con Pietro Conti per un altare nella ‘chiesa di Santa 
Chiara. 
1597, 16 maggio — Negli atti di Asdrubale Giorgio è ancora nominato 
«Mag. Francisco q. Nicolai de Albanensibus habitatore in loco Pe- 
demuro ». 
[611 22 aprile — Riceve 20 fr. per aver lavorato a un trofeo di pietra 
«in canzellaria dell’Ill.mo Sig. Capitanio, 7 luglio 1610 di commission 
delli Sig. Deputati ». 
G&G. B.: ALBANESE 
[573, 21 settembre — Nasce G. B., figlio di Francesco, scultore e archi- 
tetto (Mons. Dom. BORTOLAN, in Saggio di un dizionario biografico 
di artisti vicentini, Vicenza, 1885). 
1592 — «M. Zuan batista schultor fiolo de m. Franchescho Albanese si 
è entrato in'fraio et a pagà 41. 0.6.8» 
I610, 18 novembre — Riceve troni 100 per levare dal loro posto gli stemmi 
dell’ex-podestà Pietro Bon e per rifarli e indorarli, collocandoli altrove. 
1612, 4 maggio — Con Antonio Bego da Castelfranco intagliatore, s’impe- 
gna alla costruzione del Cirio della Città, da trasportarsi nelle proces- 
santi di sioni: l’Albanese dovette assumersi il compito di fare «tutte quelle 
e, figure di stuco che in esso disegno apparerano convenirsi fare da tutte 
o le parti ». Seguono varî pagamenti per quest’opera. 
[613, 29 settembre — Stemma di stucco di M. A. Memmo, posto sotto 
la loggia del Capitanio. 
1614, 24 gennaio — Riceve « ducatos quinquaginta currentes ad bonum 
computum conficiendi statuas lapideas fabricae palatii Juris. » 
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