II. — GLI ALBANESE 343
agita le vesti seriche degli angioli, scompiglia i riccioli delle chiome,
solleva le penne delle ali, ogni superficie increspa col suo moto in-
cessante e leggiero. Ne deriva un dibattito d'ombra e luce di rara
intensità pittorica, paragonabile a quello delle Pietà di Paolo Caliari:
par che i riflessi del Veronese marezzin la tunica ventilata dell’an-
giolo a destra, e il fulgore argentino delle chiome di Paolo brilli nella
spuma dei riccioli, sopra l’ansiosa ombra dei volti. La sensibilità
Fig. 272 — Vicenza, Chiesa di San Lorenzo. G. B. Albanese: Particolare dell’altare Capra.
(Fot. Bòhm).
pittorica del modellato coincide con la profondità dell’umana emo-
zione: l’ombra che sorvola e fugge tra rapidi bagliori, disperdendo
ogni senso di solidità corporea, sospira sui volti degli angeli, affilati,
consunti da interno dolore.
Anche la decorazione dell’altare Capra (figg. 272-273) nella chiesa
di San Lorenzo è certo fra le più notevoli opere scultorie del tardo
Rinascimento a Vicenza, tanto gagliardo e bello è il motivo delle
Vittorie che reggon lo stemma al vertice del monumento, cingendo
lo scudo con l’arco dei nudi rigogliosi e delle forti braccia, tendendo
le dita in simmetria sulla calotta rotonda dell’elmo. Magnifici sono
i torsi che erompono elastici dal drappo a pieghe accartocciate e