A
GIAN GIACOMO, GUGLIELMO, GIAMBATTISTA,
TEODORO, TOMMASO DELLA PORTA
GIAN GIACOMO = GUGLIELMO DELLA PORTA
1506 — Gian Giacomo, chiamato a Genova da Filippino Doria, con-
dusse con sè il figlio Guglielmo.
1516, 16 luglio — Gian Giacomo di Bartolomeo della Porta di Porlezza,
nel Comasco, insieme con suo figlio Guglielmo, ricevono a Genova il
pagamento per una lapide con ornamenti, incastrata nel fianco della
chiesa di San Marco, a ricordo « della purgazione del porto di Genova ».
1530-1533 — Gian Giacomo col figlio e col socio Nicolò da Corte attende
alla decorazione della cappella di San Giovanni Battista. Secondo il
Vasari, Guglielmo fece uno dei sedici piedistalli che sono nella cap-
pella, «1à onde, veduto che si portava benissimo gli furon fatti fare
tutti gli altri » (Vasarr, ed. Sansoni, VII, pag. 545).
1534, 23 dicembre — Gian Giacomo e Guglielmo dànno alla cooperazione
con Nicolò da Corte del lago di Lugano forma legale di società (SANTO
VARNI, Delle opere di Gian Giacomo e Guolielmo della Porta e Nicolò
da Corte in Genova, pagg. 31-33).
1534-35 (circa) — I tre soci lavorano alla decorazione della cappella di
San Lorenzo in Genova.
1536, 6 marzo — I tre soci s'impegnano coi Padri del Comune di Genova
all’esecuzione della pubblica fonte in Piazza Nuova di Sant'Ambrogio,
a otto facce, « con una pilla e uno scalino con una figura sopra » (VARNI,
sudd., pagg. 36-37).
1537, 26 febbraio — La fonte era compiuta, essendo ordinato dai Signori
Padri dell’eccelso comune di Genova che niuno potesse condurre ani-
mali ad abbeverarsi ad essa.
1538, 18 gennaio — Gli stessi Signori Padri ordinano il resto di paga-
mento del lavoro della fonte ai tre soci, ma per questioni sorte circa