O. — P._ ANTICHI, A. BONVIGINO, L. DA SARZANA 575
1587, 7 novembre — Pagamento delle statue della cappella del Presepe
in Santa Maria Maggiore (R. Mand. 1587-00, f. 31).
1587 citca — Statua del Mosè nella Fontana di Termini (cfr. BAGLIONE,
“TI.
I592, I9 gennaio — Cita a giudizio Orlando Lando che gli aveva rubato
YBROGIO la cera rossa destinata ai modelli dei leoncini dell’obelisco Vaticano
(cfr. BERTOLOTTT).
MA 1599, prima del — « Per li signori Savelli formò un modello grande, quanto
è il naturale, di un Crocifisso che andava al Gesù, per gettarlo di me-
tallo; ma per impedimento di morte non fu gettato. Questo medesimo
metallo è stato poi messo in opera da Paolo San Quirico Parmeggiano
per la cappella dei Signori Sacchetti in San Giovanni dei Fiorentini »
[Il ira (cir. BAGLIONE).
1590, muore a Roma.
\GLIONE Prospero Bresciano richiama debolmente le vecchie forme di An-
drea Sansovino nelle statue della Fede e della Giustizia, che fiancheg-
giano la nicchia del monumento destinato a Gregorio XIII in San
ate della Pietro (fiig. 471), con la bislacca decorazione di cornucopi piegati, anzi
seduti, entro gli angoli dello specchio di base. Lo scultore si valse
sCiani0... 1 certo dell’aiuto di un volgare scalpellino, che ci spiega la differenza
sssere stati fra la statua della Giustizia e il genio sovrastante, di forme svelte,
10. Greg non prive d’eleganza, e le altre della Religione e del Genio a sinistra,
grossolane, informi, trasandate, con drappi arruffati e disfatti. Fe-
dele alla tradizione sansovinesca appare anche più chiaramente
Prospero Bresciano nel Presepe (fig. 472) entro nicchia della cap-
pella Sistina a Santa Maria Maggiore, opera accurata e gentile, che,
deriva effetti pittorici alla lombarda dalle ombre rarefatte del fondo
paesistico, assai meglio che dalle tessere corrusche d’oro nel cielo
vir della nicchia, dietro l’angiolo annunciatore. Da tali forme primitive,
ji ji arcaistiche, Prospero Bresciano passa, per sua sfortuna, alle altre
roboanti, carnevalesche, del Mosè nella fontana di Termini. In-
- cline a seguire, sia pure esteriormente, i moduli semplici, torniti,
po eletti, di Andrea Sansovino, lo scultore del Mosè, famoso campione
pie del regno del mal gusto, è stordito dal genio di Michelangelo.
Negli esempi del Buonarroti egli vede, non la grandezza, ma l’e-
normità delle moli, e in questa lo spettacolo, il clamore dell’ef-
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