Full text: La scultura del Cinquecento (10, Parte 3)

2. — TIZIANO MINIO 37 
1547 — Busto in bronzo di Livio nel salone della Ragione. 
1552 — Statua della Giustizia seduta su due leoni, per il palazzo muni- 
cipale di Padova. 
1552 — Muore a Padova, secondo lo Scardeone. 
Seguace e aiuto di Jacopo Sansovino, ‘Tiziano Minio divise la 
lni:fto; sua attività fra Venezia e la nativa Padova. Dopo aver esordito 
i come stuccatore nella cappella di Sant'Antonio a Padova, sui di- 
segni del Falconetto, a fianco dei figli di lui, di Danese Cattaneo e 
cateto di Silvio Cosini, modella in istucco, su disegno proprio, la pala d’al- 
to di tare della scuola padovana di San Rocco, ora nel museo civico (fig. 29), 
opera di principiante, grossolana, inarmonica, fuor di misura nelle 
Padova, a proporzioni architettoniche, carica d’ornati di pessimo gusto, con 
stro ca- qualche reminiscenza del Riccio nelle cariatidi a grottesca. Non 
seza de portano impronte dirette di educazione sansovinesca le tre statue 
01 che arieggiano, ingrandiosate, macchinose, le forme contenute dei 
: Con Lombardo e dei loro collaboratori, tanto meno i putti cariatidi, di 
SCIIORE evidente derivazione donatellesca, come i meschini bassorilievi del- 
l’attico. Pur nella pesantezza di un gusto plebeo, ‘Tiziano Minio 
I stuco lascia trasparire le doti che più tardi prenderanno sviluppo nella 
MR sua arte, e che qui s’intravvedono nella statua di Santa Barbara, 
non così legnosa e goffa come le altre di San Rocco e di Santa Lucia, 
Mare nè priva di certa maestà nell’ampiezza delle forme arrotondate. In 
17 essa, come nei putti impetuosi (fig. 30-33), abbozzati di getto, con 
rustica vivezza, prende valore la grassa pastosità del modellato di 
Padova Tiziano Minio, che nel bassorilievo par modelli a spatole di colore, 
Di con foga improvvisatrice, come può vedersi nei drappi dei putti e 
O nei simboli degli Evangelisti. La forma, anzichè essere quale nel 
a Sansovino raccolta, si gonfia, si dilata, si espande, disfatta da luce, 
- fuida: i lineamenti stessi, grossi e informi, si ribellano a ogni dise- 
gnativa precisione. 
o Tali caratteri rimangono nell’opera del Padovano anche quando 
a Venezia, sui disegni del Sansovino, eseguisce i rilievi in bronzo 
ui per il poggiolo della tribuna di San Marco, a sinistra dell’abside. 
dii Materiale traduttore dell’opera di Jacopo, il Padovano altera, de- 
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