4 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
Vicina alla Cancelleria, anzi chiusa nel suo perimetro, è la chiesa
di San Lorenzo in Damaso !, antica basilica dal Cardinal Riario,
rifatta, cambiata per forma e orientamento, allorchè questi costruì il
suo gran palazzo. Conviene astrarre da tutte le decorazioni cinquecen-
tesche e secentesche, come dai restauri dell’Ottocento, per 1iCO-
struire idealmente l'interno (fig. 77), l'architettura bramantesca,
tanto ammirata dal Burckhardt ?. Le Tarouilly, il quale crede tutta
la chiesa opera bramantesca, pubblica un disegno della porta (Hg. 78),
che dice aver ricavato da un foglio nmianoscritto, e che sarebbe la
forma voluta da Bramante 3.
Un’altr’opera bramantesca è l’abside di $. Maria del Popolo,
eseguita nei primi anni del pontificato di Giulio II (fig. 79), nel tempo
in cui furono collocati da Andrea Sansovino, nel coro della chiesa,
sotto le finestre in due addentramenti a nicchia, di debole incavatura,
i mausolei dei cardinali Ascanio Sforza e Gerolamo Basso, distese
dal Pinturicchio sulla volta le Sibille, e da Guglielmo di Marcillac
adorne di vivide figurazioni le vetrate, le finestre alla Palladio (fi-
gura 80). Il Bramante prolungò il coro, separò con un’arcata la
parte di esso così adorna dalla parte più inoltrata, e, cinta di la-
cunari la volta, incavò una nicchia nel fondo, facendo cader raggi
nel catino, cerchiandola, nimbandola di archeggiature a gradi, va-
riate di luci, fiancheggiandola da pilastri, che s’allineano a regger la
trabeazione incurvata sotto il catino a fitte righe. I pilastri, che
s’incassan nell’angolo, sono variati di luci e d’ombre; una riga scura
segna la tensione più forte della trabeazione; le costole della raggiera
del catino s’illuminano a destra verso il sommo, mentre da un aperto
lacunare entra il giorno. Così l’abside di Santa Maria del Popolo
sembra raccogliere le voci del coro, esaltarle nella luce.
1 La decorazione del soffitto e delle pareti fu eseguita per ordine dal Cardinale
Alessandro Farnese prima del 1577, anno in cui la chiesa venne riconsacrata. Nel 1645
sì decorò di marmi la tribuna (con disegni, secondo il Fea, di Gian Lorenzo Bernini).
La confessione sotterranea fu consacrata nel 1737. Il Valadier, nel 1820, restaurò
la basilica, rimediando ai danni prodotti dall’abbandono e dalla destinazione avuta
sotto il dominio francese.
2 I] VAsArI dice che a Bramante si deve la « resolutione di gran parte del Pa-
lazzo del Cardinal di San Giorgio e della Chiesa di San Lorenzo in Damaso ». Nel
BALDINUCCI, la giunta di GIUSEPPE PIACENZA, che narra la vita e le opere di Bramante,
gli attribuisce la chiesa di S. Lorenzo. Così il PUNGILEONI.
3 Il disegno riprodotto dal Le TarovILLY come opera del Bramante esiste, se-
condo il GEyYMùLLER. agli Uffizi: ma ivi non è
re