Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

2. — DONATO BRAMANTE 105 
mondiali, non poteva rampollare dal vecchio San Pietro; e l’idea 
michelangiolesca del sepolcro generò l’altra, pur degna di Michelan- 
gelo, della ricostruzione della basilica. Bramante, che a Milano, 
discorrendo del tiburio del Duomo, aveva giudicato che ogni parte 
nuova dell’eccelso edificio dovesse mantenere conformità con le 
| parti antiche, vide impossibile ogni conformità con l’antico San 
Pietro, assiepato di ricordi di tutti i tempi, dai giorni del trionfo del 
Pi Cristianesimo sino ai suoi che sentirono ruggir-la Riforma: San 
Pietro era un immenso museo nel quale confusamente risonavano 
’ ci gli echi di oltre un millennio. Riassumere tutti quegli echi in un coro 
o altissimo, esaltante la grandezza, la potenza, la gloria della Chiesa: 
W id ecco il problema per Donato Bramante. Egli vi applicò tutte le ri- 
gui. Ma fra sorse dell’arte sua, dopo aver cercato nei molteplici disegni le più 
ella varie combinazioni di spazî per formare l’immensa croce greca, sug- 
lar geritagli anche dalle teoriche vinciane, e, nel mezzo, sopra archi 
n tie trionfali, la cupola, enorme tiara, capo maestoso di Roma. Ad evi- 
lE, I denza, nell’idea della pianta generale per la chiesa di San Pietro, 
Ma riviveva, come disse il Geymiiller, l’impressione avuta da Bramante 
“e Im nell’osservare la basilica di San Lorenzo a Milano, con la cupola 
tè ei I poggiata su quattro absidi, accompagnate da partours e da gallerie, 
10 € fiancheggiate ai quattro angoli da torri. Alla studiata configurazione 
ta ino a di San Lorenzo, s’aggiunsero gli elementi forniti dal Pantheon e 
ti, et volto dal Tempio della Pace, e, per l’organismo della struttura, s’ispirò 
all’interno della basilica di Sant’Andrea di Mantova e a costruzioni 
int antiche come la cappella Funeraria di Santa Costanza. 
rande basi- Il progetto di Bramante si ritrova nella xilografia (fig. 87) del 
per il Serlio (libro III, pag. 39); in un primitivo disegno in pergamena, 
afor- che ha scritto dietro, di mano di Antonio da Sangallo: S. Pietro di 
1 detto mano di Bramante e Pianta di San Pietro mano di Bramante che non 
rebbe ebbe effetto (fig. 88); anche in un altro disegno degli Uffizî ove alla 
ro del pianta dell’antica Basilica, e a quella divisata da Bernardo Rossel- 
ale per lino, si sovrappone il progetto di Bramante (fig. 89) (Gabinetto delle 
Profeti Stampe agli Uffizî). Si ritrova l’idea bramantesca del $. Pietro nella 
«tattte medaglia dedicata alla memoria di Bramante dal Caradosso (fig. 90), 
paga il cui rovescio mostra la basilica ricostruita, con abside sormontata da 
l'utta semicupola, cappelle laterali pure sovrapposte di calotte, fiancheg- 
agili giate da torri, dominate da una cupola centrale. Suppose anche, il
	        
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