168 TI. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO il
al Sansovino. Le cinque arcate della loggia su quattro colonne corinzie
s’appoggiano nei lati a due pilastri terminali e sopportano un archi-
trave; su questo è un attico con oculi corrispondenti alla chiave
delle arcate. Nei pennacchi sono i sassi dello stemma dei Ciocchi fra
corone d’alloro. Realmente la costruzione richiama le forme sanso-
vinesche, specialmente per il capitello, che trilla con le sue foglie
Fig. 145 — Monte $an $avino, loggia del Mercato.
Andrea Sansovino: Interno della loggia.
sulle colonne e sembra portato a Monte San Savino dalla Santa Casa,
e che si ripete, riducendosi, nella parete a fondo del loggiato, dove
par proiettarsi l’ombra dell’esterno, dei pilastri che ne echeggiano
l’ordine, e degli oculi dell’attico.
Lo scultore portò nell’architettura, quasi sempre, il suo spirito
di eleganza, classico, aureo, fatto di nobiltà e di ricchezza, dal ricetto
e dalle fughe di colonne in Santo Spirito, da lui richiamate in Por-
togallo a ’Tomar, sino alla loggia del Mercato a Monte San Savino.
Con lui l’architettura del Quattrocento trovò, più che ampiezza cin-
quecentesca, esuberanza di fioritura; ma basterebbe la casa dell’artista