Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

4. — RAFFAELLO Y 
dei rapporti spaziali, un dono spontaneo di misura che guida il pit- 
tore inesperto a bilanciar il vano d’ombra di una stanza chiusa con 
lo spazio luminoso della loggetta e dei campi. 
Un’altra tavoletta votiva (fig. 155) ci offre l’Apparizione della 
Vergine a un giovane quasi ignudo, in ginocchio, orante, in un log- 
giato aperto verso la campagna per archi, coi marmi del pavimento 
esiderio det 
Fig. 154 — Liverpool, Museo. Raffaello: ‘Tavoletta votiva. 
a trasparenze di alabastro, nell’aria luminosa dell’alba che avvolge 
dp cielo, paese e il silenzioso loggiato. 
' Tutta la luce che schiara le opere del fanciullo prodigio si ri. 
n flette nell’architettura limpida dello spazio, nella assoluta sempli- 
E cità di linee. Gli archi non sono di maniera peruginesca, ma più nitidi 
pa e saldi: il Perugino sembra volgerli per gioco sul paese mattinale; 
| il fanciullo prodigio, che ha sentito l’afflato architettonico del Lau- 
i rana, dà alla costruzione, con la semplicità, radice. Il pavimento a 
n quadrelli, tripartito da due grandi fasce luminose, lo stilobate mar- 
? moreo di 1à dal loggiato, i veli azzurri della campagna ondeggiante, 
ci fanno sentire la purezza ingenua che segno e colore rifletteranno 
LO
	        
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