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n collegata da ritmi profondi. I filosofi S’adunano in un grandioso
e À tempio di carattere bramantesco, con statue allegoriche entro nic-
chie. Dietro l’arcata che fa da cornice all’affresco, altre si profilano
in fuga, chiuse da una specie d’arco trionfale, che incornicia nel suo
spazio di cielo e di nuvole i due eroi della scena, i sovrani del popolo
Fig. 169 — Roma, Sant’Eligio degli Orefici.
Altra veduta dell’interno della cupola.
(Archivio fot. nazionale}
{STRA eletto dei saggi: Platone (in figura di Leonardo da Vinci) e Aristotile.
Un’ampia gradinata conduce alla piattaforma sulla quale i due
nostra Saggi si fermano tra le ali dei discepoli: il puro spazio architettonico
sche riso- occupa la maggior parte del campo dipinto. L’aria circola nel vuoto
{no ai delle arcate maestose; le nubi occhieggiano dall’arco di fondo, dalla
voro nella trifora in alto; la maestà della scienza risuona nella maestà del suo
altamente tempio. Su quello sfondo architettonico grandioso, le figure si rac-
flo Ft colgono, secondo ragioni geometriche, in una zona che segna la corda
metrica del grande arco di cornice, con due soli gruppi aggettanti. Platone
«Dai e Aristotile si sono fermati al limite della piattaforma marmorea.
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