5. — ALLIEVI DI RAFFAELLO: GIULIO ROMANO 29I
TL’eleganza di Giulio Romano, memore delle Stanze Vaticane,
si presenta nelle sale da lui dipinte (es. figg. 258-259), specialmente
nella stanza quintultima, con cupoletta ottagonale, di tanta armonia
architettonica e pittorica da farci pensare, come per la stanza vicina,
più piccola, a Giovanni da Udine collaboratore di Giulio, come già
Fig. 257 — Mantova, Palazzo del The. Giulio Romano: Cortile.
(Fot. Premi).
a villa Madama. Nella delizia del T questi fu abilissimo scenografo,
come si può vedere ad esempio nella veduta del giardino (fig. 260),
ora distrutto, che può rivaleggiar con lo sfondo resale del campo
davanti alla loggia, chiuso da esedra. Pur fra tanta ricerca d’effetti,
Giulio Romano torna ad irretirsi nelle forme classiche, esempio nel
fronte del cortile.
Mentre il discepolo di Raffaello lavorava nel palazzo del T,
attendeva ad abbellire e ammodernare l’altro ducale, e ad erigere il
Palazzo di Giustizia (Figg. 261-262). Quivi il bugnato, certo per la
cooperazione del Bertani, suo seguace, si dispone in alcune parti
aonde, a frange, a drappi; e nel piano medio, tra le finestre. con