Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

Z I. - ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
dine di capre l’uno addosso all’altro stanno, e, empiendo ogni parte 
di fetore, si fanno semenza di pestilente morte ». 
Leonardo pensa a un modello di urbanistica, a far bella la città, 
a eternare la fama del Duca. « È neciessario sito accomodato, come 
porsi vicino a uno fiume... € facciasi eletione di bel fiume che non 
intorbidi, né per pioggia, come Tesino, Adda e molti altri; il modo 
che l’acque sempre stieno a un’altezza sarà una conca..., la quale 
sia all’entrare della terra, e meglio alquanto dietro accioché nemici 
non la disfacciessino ». Nell’ideale città, le strade avrebbero dovuto 
essere in tre piani: nel piano alto, nelle strade alte, non carri. nelle 
strade basse, i carri, le vettovaglie, il legname, il vino; nelle vie 
sotterranee, le stalle, le latrine ecc. Tutte le brutture della città, 
menate dall’acqua del mare o del fiume, presso cui essa è costrutta, 
« sieno portate via ». Il fondatore della città studia la larghezza delle 
strade 1, gli scoli delle acque, i portici, le scale che uniscono le strade 
alte alle basse e perfino i rapporti tra le strade e l’altezza delle case, 
ché «tanto sia larga la strada quanto è la universale altezza delle 
chase »; i rapporti tra l’altezza delle pareti e la larghezza dei cortili ?. 
E l’architetto pensa all’ordine delle case, alle fonti in ogni piazza, 
alle stalle pulite e nette; passa dalle forme urbanistiche alle igieniche, 
da queste alle economiche e alle politiche. 
Ad un tempo egli ebbe in pensiero edifici colossali 3, e chiese 
1 Nella fig. 3 sta scritto: «le strade . m .sono . più . alte che le strade p. 2. 
b(raccia) . 6 . e ciascuna strada de essere larga b. 20 e avere + b. de chalo dalle stre- 
mjta al mezo e in esso mezo sia a ogni braccia uno braccia de fessura largo uno dito 
dove l’acqua che piove deba scolare nelle cave fatte al medesimo piano de p. 2 e da 
ogni stremità della largeza de detta strada . sia uno portico de largeza de braccia 
6 in su le colonne . e sapi che chi volesse andare per tucta la terra per le strade alte 
potra a suo anchoncio usarle e chi volesse andare per le basse ancora il simile per 
le strade alte non de antane carri ne altre simili cose anzi sia solamente per li gien- 
tiliomini per le basse deono andare i carri e altre some al uso e chomodità del po- 
polo l’una casa de volgiere le schiene a l’altra . lasciando la strada da basso in mezo 
e da li ussi si mettino le vettovaglie come legnie vino e simili cose per le vie socterane 
si de votare de sterco stalle e simili cose fetide da l’uno archo a l’altro ». 
2 Nella fig. 4 leggesi: «la corte de avere le pariete per l’altezza la metà della 
sua larghezza come se la corte sarà braccia 40 la casa a essere alte 20 nelle pariete 
di tale corte e tal corte vole essere larga per la metà de tutta la facciata ». 
3 La fig. 5 « pel sito de venere — farai le scale sopra da 4 faccie per le quali si 
pervera a una punta fatta dalla natura sopra un sasso — il quale sia sotto voto e 
sostenuta da nanzi cum pilastri e sotto traforato con magno porticho nelli quali 
vada l’acqua in diversi vasi de granite porfidi e serpentini dentro a cuna e spanda la 
acqua in se medesimi e dintorno a tal portico in verso tramontana sia lago con una 
isoletta, in mezzo nella quale sia un fitto con erboso bosco l’acque in testa a pilastri 
sien versate in vasi a pie’ de sua imbasamenti collocati de quali si sparga piccoli 
rivetti ».
	        
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