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GIOVANNI DA UDINE
Quale decoratore, scrisse il Serlio, fu «raro in tal professione,
oltre che è ancora intelligente architetto e di buonissimo giudicio
come ingegnioso allievo del divino Raphaello » 12
Architetto, lasciò saggi in patria in un periodo piuttosto tardo.
Fuggito da Roma per il Sacco, eseguì, prima di ritornarvi nel 15290,
a Udine, la Torre dell’Orologio in Piazza Contarena (figg. 304-305),
il cui disegno, citato da Fabio di Maniago?, è dell’I1 ottobre 1527.
La Torre imita l’altra veneziana di piazza San Marco, acquetandone
Ja festosità, invertendo la posizione dell’orologio, che qui sta nel qua-
drato, sul cubo, in alto, mentre il Leone simbolico, attorniato dagli
stemmi, è nella parte inferiore. Al sommo si rivedono i campanari
in bronzo, ma la campana non è elevata, come a Venezia, ove forma
l’apice crocesegnato della torre. Lo scomparto superiore di questa
è Jimitato, non da pilastri, ma da colonne, così che a Udine i dadi
di essa prendon più consistenza, spessore e forza; e le forme piatte
Facciata veneziane, qui consolidate, grandeggiano. Al centro della stessa
piazza Contarena, è la fontana con tre lisce vasche concentriche
ii (a. 1542) (figg. 306-307), in contrasto, per la sua semplicità, col dise-
i gno preparatorio nella Galleria degli Uffizî (n. 1005), riccamente de-
fo pe corato a putti, delfini e guerreschi trofei. Tutte le masse, animate,
ie O fiorite, si restrinsero, nell’esecuzione, si ascosero nel loro schema,
A 1 nei piedi delle belle conche, che dalla gradinata s’innalzano grado
upiessa le a grado su per i torniti sostegni sino alla baccellata patera terminale
strami i (fig. 308). Fece in seguito la maestosa « Scala di Castello » (a. 1547),
I Spec Giovanni da Udine, memore dello scalone michelangiolesco nella bi-
1 SERLIO, libro IV, p.70.
è Storia delle Belle Arti friulane, Udine, 1823, doc. CII.
3 Idem, doc. CI.