O. — BALDASSARE PERUZZI 305
dell’architettura ch’ebbe nel Martini il grande maestro, nel Peruzzi
il degno successore. Questo architetto umanista creò la villa Chigi,
secondo Ovidio, quale reggia del sole. Tutto è serenità, eleganza,
gentilezza, in questo primo delicato esempio di villa del Cinque-
cento in Roma: la trama sottile del mattone che intesse le lesene sul
bianco delle pareti, la serica greca del bugnato sul pilastro ripiegato
Fig. 333 — Roma, Lungara. B. Peruzzi: La Farnesina.
(Dall Hoffmann).
agli angoli, le cornici delle finestre, tenui, levigate, aderenti al piano
di base sotto il doppio tagliente listello di limite, lo slancio elastico
delle finestre e delle porte, il respiro delle nitide superfici sottolineate
rccento d’ombra da brevi, acuti, aggetti. Sobrio e lieve è l’ornato sulle pareti,
sio: Dotta come di puro marmo. Questa rara spontaneità e armonia architet-
1a pianta tonica sentì il Vasari quando, nel discorrere del palazzo di Agostino
senese. Coll Chigi, lo disse « condotto con quella bella grazia che si vede, non
ti palmette murato, ma veramente nato », nato dalla serena gaiezza del giardino,
rancesco di sottile e arioso sotto la fresca ghirlanda di putti e festoni. Apre