412 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
e materiale dai suoi disegni il Serlio, che si studiò di dar vita al pro-
getto del Maestro e in lui riconobbe il fondatore dell’opera sua propria.
« Di tutto quello che voi troverete in questo libro che vi piaccia »
scrisse con devoto spirito, «non darete già laude a me: ma si bene
al precettor mio Baldassar Petruccio da Siena: il qual fu non sola-
mente dottissimo in quest’arte et per teorica, et per pratica; ma
fu ancor cortese e liberale assai ». È un ritratto del Maestro definito
Fig. 383 — Siena, Bibl. Com. B. Peruzzi: Disegno.
(Fot. Lombardi).
in poche righe dal Serlio; e noi ne rintracciamo le linee nei disegni
del Peruzzi, ove ci appare al vivo l’impressionabilità delicata dell’ar-
tista e la curiosità dello studioso, come negli edifici da lui creati
con signorile gusto, lievi, armoniosi, animati dal gioco della luce e
dell’ombra, alleggeriti da logge sopra logge, aperti al respiro delle
molte finestre, arricchiti, come palazzo Massimo, da fantasie di
scenografo, «copiosi di lumi » 1.
1 Giovanni Salustio, o Giovanni Salverio, o Salvestro, figlio di Baldassare, attese
a lavori per le fortificazioni di Roma durante il pontificato di Paolo 1V, e al portone
di Castel Sant’Angelo: opera, dice il Vasari, « condotta tutta di travertino, a uso di
arco trionfale magnifico e suntuoso.» Eseguì anche il diseono per la facciata della